P. Francesco Mariano (1829-1911) – Italia.
P. Francesco Mariano (1829-1911)
Nato il 4 ottobre 1829 in Montagano, in provincia di Campobasso, da famiglia agiata e profondamente cristiana, fin dai primi anni il piccolo Francesco nell’indole egregia ed inclinata alla pietà diede chiara prova di ciò che sarebbe stato negli anni maturi.
Nel suo comune nativo era così vivo il sentimento religioso a quei tempi da potersi assomigliare a quello dei primi Cristiani.
Entrato giovanetto nella Congregazione del SS. Redentore, fu amato ed ammirato dai suoi compagni e superiori per le virtù, le quali lo adornavano, e specialmente pel suo buon cuore.
E perciò sempre la famiglia liguorina gli fu larga di speciale stima e benevolenza. Per un periodo non breve di tempo fu il P. Mariano uno zelante Missionario, (prerogativa questa incontestabile della Congregazione Redentorista): poi dalla Divina Provvidenza gli fu affidato il Rione di Napoli che circonda la Chiesa di S. Antonio a Tarsia, della quale fu per tanti anni benemerito Rettore, e quivi lavorò per circa 40 anni con zelo apostolico amministrando in ogni mattina il Sacramento della Penitenza ad un numero grandissimo di persone, non solo del Rione, ma anche di altre parti della città.
Durante la terribile epidemia colerica del 1884 il P. Mariano era sempre in giro per confessare e confortare i colpiti di morbo, incurante della sua vita, anzi lieto di esporla per la salvezza delle anime.
Nella sua lunga permanenza in Napoli, chiamato al letto degli infermi correva subito a confessarli; perciò il Parroco di Montesanto lo elogiò dicendo che la maggior parte di quelli che ricevevano il SS. Viatico nella sua parrocchia, erano stati confessati dal P. Mariano.
Ed una missione delicatissima il Signore affidò anche al pio e zelante Liguorino. Suor Maria Cristina dell’Immacolata, napoletana, di cospicua famiglia, fondava in Casoria l’Istituto delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato. La nuova Istituzione, ancora bambina, aveva bisogno di un Padre zelantissimo, infaticabile, adorno di virtù apostoliche, e lo trovò nel P. Francesco Mariano.
Egli per 20 anni e più ne fu il confessore ordinario. Per due giorni ogni settimana, si recava in Casoria, sia per confessare, come per predicare ad una numerosissima ed imponente comunità. Or sotto la guida così sapiente e virtuosa del Padre Mariano, pensi il lettore come progredì nella vita dello spirito quell’eletto ed olezzante giardino di Spose di Gesù Cristo.
Né valeva a trattenere il pio Religioso il pessimo tempo o l’inclemenza della stagione. A chi amorosamente lo pregava di non recarsi a Casoria, mentre gli elementi infuriavano, rispondeva: «Povere figlie, povere figlie!» e correva fiducioso nell’ausilio dell’Altissimo.
Fino agli ultimi suoi giorni, avanzato negli anni, e sofferente si faceva accompagnare in Chiesa per confessare, ed attendeva i penitenti e le penitenti sino al mezzodì, incurante del freddo, del caldo, o di altre molestie, e negli intervalli recitava il Rosario, o faceva la lettura spirituale, o mentalmente pregava.
Negli ultimi giorni di sua vita fu l’ubbidienza a trattenerlo dal discendere in Chiesa, ma egli sentiva sempre un trasporto vivissimo di lavorare per le anime.
Se l’esatta osservanza regolare è più che penitenza, quale lode non merita il P. Mariano che per tutta la sua lunga vita fu modello d’ossequio alla Regola di S. Alfonso? Fino all’ ultimo dei suoi giorni, nonostante il permesso del Superiore che lo esentava da alcune osservanze della Regola, pure egli si faceva trascinare dal Fratello Laico assistente, sia nel Coro, sia dovunque la Regola stessa imponeva.
Studio, preghiera ed esercizio del ministero: ecco la tela ininterrotta della sua lunga vita di Sacerdote, e Religioso. E fu anche poeta. Diede alle stampe un volumetto di versi molto apprezzati dai competenti, ed un inno a S. S. Pio X, dal quale fu onorato di meritati encomi.
In Napoli chiunque lo conobbe, pianse il P. Mariano, uomo di fede ardente, zelante della gloria di Dio, e di carità ricolmo.
Il 12 luglio 1911, in giorno di mercoledì, nel corso della novena di S. Maria del Monte Carmelo, colpito da apoplessia fulminante. Nonostante tutti gli sforzi e tutte le cure suggerite dalla scienza, rendeva dopo tre ore la sua bell’ anima a Dio nel nostro Collegio di Tarsia in Napoli.
Dagli Atti personali
- 1845/9/30: attestato di condotta incensurata ( docc. due ).
- 1845/11/16: attestato di sana costituzione fisica.
- 1829/10/4: estratto di battesimo e di cresima (1830/5/7), (c. 1845/9/29).
- 1845/9/29: attestato di buona condotta del parroco.
- 1845/9/13: costituzione del patrimonio.
- 1847/12/18: attestato di promozione agli ordini minori.
- 1854/6/10: attestato di promozione al suddiaconato.
- 1853/12/19: complimenti al p. Prefetto.
Corrispondenza epistolare, 1884-1892
Stampa delle sue poesie; morte del p. Cappelli, 1884; offerte per la vendita di stabili; lavori da eseguirsi a Tarsia; del p. La Notte; dello studente Mariano; invito del neo prov. a Tarsia; villeggiatura a Termoli presso mons. Di Nonno per infermità ; morte di un fratello sacerdote del dottor Vivenzio; triduo di S. Antonio a Montagano; p. Ferrara a Termoli per esercizi alle orfanelle; per una scala a Tarsia; certo Giovannino D’ Ambrosi chiede di ritirarsi presso di noi; intercede per soccorrere un imprenditore nostro benefattore; dell’ ing. Carnesecchi; missione a Teano, 1891; esercizi a Tarsia con invito al p. Barbato e al Prov. p. Ferrara predica il mese mariano a Tarsia; il prov. invita Monaco La Valletta ( forse a Pagani); chiede f.llo Achille per sagrestano; restauri alla chiesa; ansietà di una persona per acquisto di beni ecclesiastici; funerale per il padre di Carnesecchi; morte del p. Giordano, 1892; sue infermità dovute all’ eccessivo lavoro in chiesa; infermità del p. Ferrara, e sua villeggiatura a Marianella; diverse pratiche per ammissioni (anonime; caduta di un cornicione ).
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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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