21. MARIA, MEDIATRICE DI GRAZIE
Invocare e pregare i santi, in particolare la loro regina Maria santissima, affinché ci impetrino la grazia divina, è cosa non solamente lecita, ma utile e santa, anzi è verità di fede enunciata dai Concili contro gli eretici, i quali la respingono come un’ingiuria verso Gesù Cristo, che è il nostro unico mediatore. Ma se Geremia dopo la morte prega per Gerusalemme (2Mac 15,14); se i vegliardi dell’Apocalisse presentano a Dio le preghiere dei santi (Ap 5,8; cfr. 8,34); se san Pietro promette ai suoi discepoli di ricordarsi di loro dopo la sua morte (2Pt 1,15); se santo Stefano prega per i suoi persecutori (At 7,59); se san Paolo prega per i suoi compagni (At 27,24; Ef 1,16; Fil 1,4); se insomma i santi possono pregare per noi, perché noi non possiamo implorare i santi affinché intercedano in nostro favore? San Paolo si raccomanda alle preghiere dei suoi discepoli: Pregate per noi (1Ts 5,25); san Giacomo esorta: Pregate gli uni per gli altri (Gc 5,16). Dunque lo possiamo fare anche noi.
Nessuno nega che Gesù Cristo sia l’unico mediatore di giustizia che con i suoi meriti ci ha ottenuto la riconciliazione con Dio. Ma al contrario è cosa empia negare che Dio si compiaccia di fare le grazie per intercessione dei santi e specialmente di Maria sua Madre, che Gesù tanto desidera di vedere da noi amata e onorata. Chi non sa che l’onore tributato alle madri si riflette sui figli? Gloria dei figli, i loro padri (Pr 17,6). Perciò san Bernardo dice che non deve pensare di oscurare la gloria del figlio chi loda molto la madre, perché “quanto più si onora la madre, tanto più si loda il figlio”. […]
Noi confessiamo che Dio è la fonte di ogni bene e il Signore assoluto di tutte le grazie e che Maria non è che una pura creatura la quale riceve gratuitamente da Dio tutto quello che ottiene. Ma è ragionevole e conveniente affermare che Dio vuole che tutte le grazie concesse alle anime redente passino e si dispensino attraverso le mani di lei, per esaltare questa incomparabile creatura, che più di tutte le altre creature lo ha onorato e amato durante la sua vita e che egli ha eletto come Madre del Figlio suo e nostro comune Redentore. Noi confessiamo, conformemente alla distinzione fatta sopra, che Gesù Cristo è l’unico mediatore di giustizia, che con i suoi meriti ci ottiene grazie e la salvezza, ma diciamo che Maria è mediatrice di grazia e che, se tutto ciò che ottiene l’ottiene per i meriti di Gesù Cristo e perché prega e lo domanda in nome di Gesù Cristo, nondimeno tutte le grazie che noi chiediamo, le riceviamo per mezzo della sua intercessione.
In ciò non vi è certamente nulla di contrario ai sacri dogmi, anzi tutto è conforme ai sentimenti della Chiesa che nelle pubbliche preghiere da lei approvate ci insegna a ricorrere continuamente a questa divina Madre e a invocarla: “Salute degli infermi, rifugio dei peccatori, aiuto dei cristiani, vita, speranza nostra”. La stessa Chiesa nell’Ufficio che fa recitare nelle festività della Vergine, applicando a lei le parole della Sapienza, ci fa capire che in Maria troveremo ogni speranza: In me ogni speranza di vita e di virtù; in Maria ogni grazia: In me ogni grazia di via e di verità (Sir 24,25 Vg).
In Maria insomma troveremo la vita e la salvezza eterna: Chi mi avrà trovato, avrà trovato la vita e riceverà salute dal Signore (Pr 8,35). E altrove: Quelli che operano per me, non peccheranno; quelli che mi mettono in luce, avranno la vita eterna (Sir 24,3031 Vg). Tutte queste parole ci dicono la necessità che abbiamo della intercessione di Maria.
(da Le Glorie di Maria, Parte I, V, 1)
Preghiera
Madre dolcissima, i tuoi altari sono circondati da molte persone che ti domandano di guarirle da qualche male, o di provvedere ai loro bisogni; alcuni ti domandano un buon raccolto, altri la vittoria in qualche controversia. Noi ti domandiamo grazie più gradite al tuo cuore: ottienici di essere umili, distaccati dalla terra, rassegnati alla volontà di Dio. Impetraci il santo amor di Dio, una buona morte, il paradiso. Signora, convertici da peccatori in santi. Fa’ questo miracolo, che ti darà più onore che se donassi la vista a mille ciechi o risuscitassi mille morti. Tu sei così potente presso Dio, basta dire che sei la madre sua, la creatura a lui più cara, piena della sua grazia: cosa mai egli ti potrà negare?
Regina bellissima, noi non pretendiamo di vederti sulla terra, ma vogliamo venire a vederti in paradiso, e tu devi ottenercelo. Così certo speriamo. Amen.
(da Le Glorie di Maria, Parte II, I, VIII).
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