P. Carmine Manuli (1921-2007) – Italia.
Il 30 novembre 2007, festa di S. Andrea Apostolo, il P. Carmine Manuli ha concluso la sua esistenza terrena. Sabato 1° dicembre sono stati celebrati i funerali nella nostra Basilica di Pagani alla presenza di numerosi confratelli.
P. Carmine era nato a Petilia Policastro (Cz) il 24 agosto 1921 da Giuseppe e Villirillo Franceschina. Attratto dalla vocazione Redentorista all’età di 11 anni entra nell’educandato di Lettere il 16 ottobre 1932. Il 28 settembre 1937 a Ciorani fa il suo ingresso al noviziato ed emette la Professione temporanea il 29 settembre 1938.
Completa la sua preparazione al presbiterato nello studentato di S. Angelo a Cupolo (Bn) e nell’ottobre 1941, si consacra definitivamente al Signore con la Professione perpetua. Il 18 marzo 1945 è ordinato sacerdote dall’Arcivescovo di Benevento Mons. Agostino Mancinelli.
Dopo l’ordinazione è a Teano per il secondo noviziato con il Maestro P. Carlo Valentino 1945-1946. Nel maggio 1946 è assegnato a Morcone, nel 1948 a Pagani, a Lettere (Na) 1949-1950 come assistente degli aspiranti, in seguito a Corato con lo stesso incarico.
Dal 1952 al 1953 è a Tropea e dal 1953 al 1956 è a Cassano Jonio; nel settembre 1956 è assegnato a Morcone fino al 1958; dal 1958 al 1964 nuovamente a Cassano Jonio.
In seguito Scala, Pompei, Ciorani e dal 1974 al 1990 è a Marianella dove inizia l’apostolato di Cappellano presso l’ospedale “Agostino Maresca” di Torre del Greco.
In questo suo ministero ha donato una testimonianza di generosa disponibilità, di ascolto, di speranza e di conforto a tanti malati.
Ma il suo apostolato ospedaliero ha raggiunto anche il personale sanitario, i volontari e tutti coloro che raggiungevano il popolarissimo nosocomio. Dal 1990 al 1993 è direttore della nostra Casa di cura di Pagani, e dal 23 novembre 1993 la sua residenza è stata la comunità di Colle S. Alfonso, svolgendo nuovamente per tanti anni l’apostolato di Cappellano presso l’ospedale civile di Torre del Greco.
L’esistenza di P. Carmine è stata caratterizzata da un amore viscerale per la predicazione: egli stesso amava ricordare, specie ai gruppi di studenti che nei vari anni si sono succeduti al Colle S. Alfonso, che aveva percorso in lungo e in largo la piana di Sibari, la diocesi di Cassano e tutta la Calabria per portare l’annunzio della Parola Divina.
Nell’immagine ricordo del suo 50° di ordinazione sacerdotale aveva trascritto il verso della Sacra Scrittura “Ora per me è giunto il momento di sciogliere le vele; ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede” (2 Tm 4, 6-7). Il Signore però ha concesso che celebrasse anche il 60° di ordinazione due anni or sono, circondato dall’affetto della comunità e dalla preghiera di molti che lo hanno conosciuto nella sua attività missionaria.
Una settimana prima della sua morte, le sue condizioni di salute erano buone e nulla faceva presagire la crisi che lo avrebbe poi irrimediabilmente debilitato. Quel giorno, alla mia domanda sulla sua salute mi ha risposto: “Fidem servavi!”. Una fede ricevuta, conservata e trasmessa con un’intensissima attività apostolica.
P. Antonio De Luca
Superiore Provinciale
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Dalla Lettera circolare
del 3 dicembre 2007
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