8 maggio
Il terzo grado circa la povertà importa che non facciate lagnanze talvolta vi manchi ancora il necessario. Come volete voi essere povera? Volete godere il premio della povertà e poi volete che non vi manchi nulla? Qual povero, anzi qual ricco anche nel secolo ha tutto quel che vuole?
Se voi foste rimasta nel mondo, quante cose vi sarebbero mancate? E poi nel monastero dove siete venuta a patire a a professare la povertà, volete che non manchi niente? (S. Alfonso in La Monaca Santa, cap. IX, paragr. 10 – Marietti 1929).
- La Casa di Deliceto al tempo della fondazione conobbe oltre i rigori della povertà volontaria, la tirannia dell’indigenza e del più assoluto squallore. Il vento, la pioggia, la neve penetravano da ogni parte, fin nelle celle e sui miserabili letticiuoli dei novizi. Per unico nutrimento eravi pan nero, una minestra ordinaria, delle fave, raramente un po’ di carne e di cattiva qualità; per frutta qualche castagna; per vestito abiti rattoppati. Intanto tutti con S. Alfonso a capo erano contenti e correvano nella via della santità.
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
E’ doveroso ricordare a riguardo la figura di P. Francesco Pennetta, rimasto redentorista per sempre nel suo cuore, che ha speso la sua vita per ripristinare nella memoria collettiva le glorie di questa Casa. Leggi qui.
Dal Calendario storico C.Ss.R.
- 8 maggio 1775 = Pio Vi accoglie la rinuncia all’episcopato di S. Alfonso.
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