Maggio 26 Povertà

26 maggio
Non conviene che il servo sdegni ciò che il Maestro ha scelto per sè, nè che il discepolo professi una dottrina contraria a quella del Maestro. La povertà è stata per Gesù sulla terra la sua parte voluta, scelta preferita. Gesù Cristo fu dunque povero, ma come conveniva la sua povertà raggiunse in tutti i sensi proporzioni dove nessuno altro è mai pervenuto nè potrai mai pervenire. In modo che Egli può dire con tutta verità: «Io sono il vo stro modello». (Ven. Alfredo Pampalon in P. A. Pampalon, Une fleur canadienne, chap. XX, ed. 1907 Ville St. Luis).

1. Insigne fu il P. Carmine Fiocchi nel praticare fino all’eroismo più duro questa santa virtù. Non soltanto la amava con l’affetto, ma anche ne amava sentire gli effetti. Perciò nelle miserie in cui furono le prime nostre case non mostrò mai di lamentarsene, anzi come poverello di Gesù Cristo vestiva abiti laceri e rappezzati. Benché Superiore non gradiva di avere con sè il denaro della Comunità, e faceva conservare dal suo Ministro. Fu notato in lui un sommo disinteresse unito ad una grande carità. I poverelli erano i prediletti del suo cuore. Nella grande carestia del 1764 ritrovandosi in Corigliano con le Sante Missioni in tutto il tempo che vi si trattenne soccorse 300 poveri con la propria borsa.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

Dal Calendario storico C.Ss.R.

• 26 maggio 1839 = Il Papa Gregorio XVI canonizza S. Alfonso assieme con S. Francesco di Geronimo, S. Giuseppe della Croce, S. Pacifico da S.Severino, S. Veronica Giuliani.
• 26 maggio 1876 = Fondazione in Santiago dei Cile da parte di alcuni redentoristi francesi provenienti dall’Ecuador. La cappella degli inizi, si trasformò in seguito, nella bella basilica dedicata alla Madonna del Perpetuo Soccorso.

Pasquale Fazzari – S. Alfonso in gloria – Bozzetto del progetto per il Centenario della Canonizzazione di S. Alfonso (1938) per l’altare dedicato al Santo nella chiesa del Gesù a Tropea (mai eseguito).