23 maggio
Il terzo danno relativo alla pratica della povertà è l’ignoranza. Si rischia di non comprendere i motivi, la sublimità, la necessità e il senso di questa virtù della povertà. Supponete questa assenza di vedute nei Superiori e nei Soggetti: subito la povertà si trova rilegata fra le prescrizioni materiali, minuziose, incomode e incomprensibili. Da qui a un rilassamento non vi è grande distanza. Si evita questo danno studiando ai piedi del Crocifisso le ragioni, e le prerogative di questa nobilissima virtù, e infondendo nei giovani lo spirito che ha ispirato la nostra Regola a riguardo di questo punto. (P. Desurmont in Rapports de notre Règle: Deuxieme partie, chap. VII, V., n. 332, tipo. Firmin-Didot, Mesnil 1925.
- S. Alfonso nell’inculcare ai suoi Congregati l’esercizio di questa virtù si sforzava di mettere innanzi ai loro occhi l’esempio del Redentore. Ecco a proposito come si esprimeva: «Ognuno di noi si vanta di essere seguace di Gesù Cristo nostro Redentore e Maestro, nulladimeno non ne vuole esercitare i suoi santi insegnamenti, e porre in pratica ciò che Egli per nostro bene ed esempio ha praticato. Come è possibile, che osservi la virtù della povertà e che sia povero di spirito, come lo fu Gesù Cristo, chi si fa uscire dalla bocca tanti lamenti, qualora le cose che dà la Comunità circa il vitto e vestito, non sono secondo il proprio genio? Gesù Cristo padrone del cielo e della terra non aveva dove poggiare il capo: «Filius hominis non habet ubi caput reclinet».
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
Dal Calendario storico C.Ss.R.
- 23 maggio 1956 = Erezione canonica della casa di Managua, la prima in Nicaragua. Artefice e organizzatore di questa fondazione, è stato il padre José Morán Pan.
- 23 maggio 1982 = Giovanni Paolo II proclama Beato il Padre Pietro Donders.
La vita del Beato Donders in disegni
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