24 – Il servo di Dio P. Luigi Bronchain
di P. Claudio Benedetti, 1903 – traduzione di P. Antonio Panariello, 1998.
Le date ufficiali
dal Catalogus Sodalium.
- Nascita = 04-set-1829
- Morte = 02-giu-1892
- Professione = 15-ott-1851
- Sacerdote = 06-giu-1857
Il profilo (le date sono state conformate a quelle ufficiali)
Luigi Bronchain nacque il 4 settembre del1829 in un villaggio chiamato dai Belgi Frameris, da genitori distinti non per nobiltà ma per chiara onestà. Guidato intelligentemente dalla premurosa madre, fin da piccolo scelse una condotta di vita che in seguito lo rese modello di virtù. Infatti, distaccandosi dai giochi infantili, si dedicava soltanto alla preghiera e al culto di Dio e si adoperava con continue iniziative ad invitarvi i coetanei.
Innamorato del Cristo, partecipava ogni giorno alla Messa e quando la serviva, lo faceva con un atteggiamento fisico così dolce e una tensione spirituale così viva che sembrava un angelo. Per stare più vicino all’amato Gesù, seguendo l’esempio di S. Maria Maddalena de Pazzi, si disponeva il più possibile vicino al sacerdote che celebrava.
Terminata la fanciullezza, entrò nel seminario della Buona Speranza, dove attese alla sua formazione letteraria, o meglio all’acquisizione delle virtù. All’età di 20 anni, entrò nella Congregazione del SS. Redentore, dove il 15 ottobre 1850 indossò l’abito religioso. Durante il noviziato per la prontezza dell’obbedienza, per la sua dolcezza, per il disprezzo della sua persona acquistò presso Dio meriti così grandi che, durante la preghiera, andava in estasi per gustare la dolcezza divina.
Terminato l’anno di noviziato ed emessi i voti secondo le norme, per ordine dei superiori si recò nella casa di Wittem, per studiare teologia. Qui si attirò la stima generale con la pratica delle virtù e, terminati con lode gli studi, il 6 giugno 1857 fu ordinato sacerdote.
Nello stesso anno, in settembre, fu assegnato alla casa di Dunkerque e dopo tre anni, non potendo dedicarsi alle sante missioni per la malferma salute sebbene fosse un vero modello di santità, dovette raggiungere la casa di Sint-Truiden per essere di aiuto al maestro dei novizi, per poi assumere l’incarico stesso di maestro. E lo svolse con una perfezione tale che gli alunni erano invogliati ad una santa condotta più dalla sua presenza che dai suoi insegnamenti.
Nel1869, a metà agosto, poiché giorno dopo giorno si indeboliva, fu esonerato da un compito così gravoso, e si trasferì a Tournais. Qui riprese ad osservare il tipo di vita sempre desiderato; nascosto in Cristo tuttavia badava al buon andamento della casa; pubblicava opuscoli per alimentare la pietà; con i suoi consigli e le sue esortazioni indirizzava parecchi, particolarmente i sacerdoti, allla strada della santità.
Fu carissimo a Dio e agli uomini per l’amore verso Dio e il prossimo; per la preghiera continua, per la meditazione delle realtà divine, per la serenità nelle avversità, per la pazienza nella lunga malattia, per l’ ammirevole costanza, perché, sempre conformato alla volontà di Dio, in qualunque circostanza ripeteva con dolcezza la famosa espressione: “Sia fatto come vuole Dio”.
Perciò, quando il 2 giugno del 1892 morì, la sua anima, come noi crediamo per fede, ricevette l’abbraccio di Dio, il suo corpo, invece, fu visitato e onorato da tutta la cittadinanza di Tournai. Infatti, non era ancora stato sepolto che laici, sacerdoti, religiosi, persino il Vescovo, a gara, accostavano al suo corpo medaglie, rosari e altri oggetti di devozione, mentre esclamavano: “Siamo stati privati di un santo!”.