19 luglio
Siccome il soldato al primo battere del tamburo subito si accinge alla partenza, senza badare se il tempo sia buono o no; così noi, senza por mente a circostanze verune, dobbiamo tosto essere pronti ai cenni dei Superiori. (Ven. P. Cesare Sportelli in De Risio, Cronache della CSSR, Cap. VIII – Palermo 1856).
- Ritrovandosi il P. Cesare Sportelli nella Villa degli Schiavi, gli giunse una lettera dal Superiore con cui gli era ordinato di riportarsi in Scala al primo di novembre per incominciare la scuola ai giovani di quella città. Ma perché il tempo era breve, andò in cerca di qualche mezzo e non ritrovandone partì a piedi solamente con una guida non sapendo la strada, benché il tempo fosse tempestoso. La guida per istrada si atterrì e gli disse: «Padre don Cesare, restiamoci in qualche posto, poiché noi andiamo a morire; io non mi fido più di camminare». Egli gli rispose: «Io devo camminare per ritrovarmi il primo novembre, giorno assegnatomi dall’ubbidienza, se voi volete restare, restateci, che a me il Signore mi guiderà».
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
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