Lordi Giuseppe redentorista

P. Giuseppe Lordi (1809-1854) – Italia.

P. Giuseppe Lordi (1809-1854)
Rettore Maggiore

Muro Lucano che diede i natali a S. Gerardo Maiella, fu l’avventurata patria pure del P. Lordi. Questi venne alla luce nell’anno 1809. Entrato nella Congregazione, fu destinato Lettore nella casa di Materdomini, essendo dottissimo in tutto, specie in algebra, avendo avuto per maestro il P. Cocle, che fu poi Rettore Maggiore ed Arcivescovo.

Fu anche Lettore a Deliceto, e quivi fece comporre dal sacerdote Barilli, bravo poeta ma rivoluzionario, (venuto ai santi esercizi per sua devozione), le canzoncine :«Ai tuoi piedi, o bella Madre»; «O bella Vergine dell’Olmitello»; «Nocchier in mezzo all’onde»; «Tu, Maria, puoi dar conforto».

Nel marzo 1854 per ordine di Pio IX, il cardinale Cosenza, Arcivescovo di Capua, si portò a Pagani qual visitatore apostolico; e dopo chiesto da tutti i padri e fratelli il conto di coscienza, convocò il Capitolo Generale, e venne eletto il P. Giuseppe Lordi a Rettore Maggiore.

Questi non voleva accettare, ma imposto dal precetto di ubbidienza dal Visitatore, si piegò a malincuore, tanto da prenderne una malattia tale che se ne morì dopo pochi mesi.

L’8 dicembre 1854 fece nella nostra Chiesa di Pagani il Panegirico sulla “Proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione”, e stordì tutto l’uditorio per la dottrina e per l’entusiasmo straordinario. Ebbe da Pio IX un breve onorevole; e il 15 dicembre, alle 10 a.m. se ne volò al Cielo, confortato coi Santi Sacramenti, e rimpianto molto da tutti.

I suoi Consultori erano: P. Luigi Tortora (anche Ammonitore), P. Giovanni B. Amendola, P. Raffaele Napolano, P. Salvatore Silvestris (che fu poi vescovo), P. Francesco Ansalone, e P. Angelo Taranto (anche segretario); Procuratore P. Michele Vittoria.

Del Rettore Maggiore Lordi si conservano tre erudite Circolari. (Notizie ricevute oralmente da P. Domenico Cianciulli in S. Angelo a Cupolo).

Il P. De Luca, poi, ha lasciato scritto nel libro delle Messe le seguenti memorie:

«Ai 15 dicembre 1854 passò agli eterni riposi in questa casa di San Michele [in Pagani] il dottissimo, edificantissimo, ed a tutta la Congregazione, dispersa per l’Orbe, conosciutissimo ed amatissimo, Rev.mo P. Giuseppe Lordi, Rettore Maggiore della nostra Congregazione.

Grand’uomo, invero, che difficilmente si rimpiazzerà nel corso di questo secolo. – Avendo sortito i suoi natali in Muro dal Signor D. Decio Lordi, si mostrò veramente degno figlio di un tanto padre. Rari talenti nel padre, e rari talenti anche nel figlio.
Il Signore però lo cresceva per la Congregazione. Quindi nella giovanile età di 16 anni lo illuminò ad abbandonare la casa paterna, e volare in seno a questa madre, la Congregazione.

Quivi a misura degli anni proficiebat sapientia. In ogni ramo di scienza era versato, e non doveva conoscere un libro per non averlo letto.
Da diacono cominciò a far da Lettore di filosofia, e per 18 anni continui fu sempre a questa scienza applicato. Il Rev.mo P. Ripoli l’avrebbe fatto stare a detto posto, se la salute di lui non si fosse di troppo deteriorata.

Ma fu d’uopo cedere alle istanze del P. Rettore Maggiore Trapanese, succeduto al Ripoli: ed accettò di essere Consultore Generale.
Finalmente dopo tante sostenute pene, il Capitolo Generale lo nominava Rettore Maggiore; e il Cardinale Cosenza gli dava ubbidienza formale per accettare una tal carica principalissima dell’Istituto.

Ma che? Dopo 7 mesi e 7 giorni di governo, (fu eletto il 7 maggio), la Congregazione lo perdeva qui in terra, consunto da inveterata emicrania, che lo ridusse a scheletro vivente.

Inutile furono tutti i rimedi dell’arte. Ramaglia, De Nascaed altri primari Professori niente potettero fare in suo pro. Insomma il cielo lo volle, perché maturo per la gloria. I funerali furono convenienti al defunto.

Il P. Silvestris ne recitò l’elogio funebre, e gli fu data sepoltura nella vecchia Chiesa, che abbiamo come Congregazione. Morì di anni 45.
Il dottor Santorelli nell’«Inscriptiones Sepulcrales» stampate in Napoli nel 1884, dice le stesse cose ma in latino, e conchiude:

«Moriens ut Andreas Orlando, ejusdem Sadalitatis sacerdos, epistolam S. Joannis se coram legeret desideravit. Mox Deiparae Immaculatae effigiem, quam ad suas costas posuerat affectuose prehendeus suae fronti imposuit et SS. Virginis nomen iterando expiravit.

Il 20 settembre 1854 accettò il collegio e la Chiesa di Arpino, dietro il rescritto Pontificio del 28 luglio, chiesto dal vescovo di Sora.

Il Principe Reale Francesco Paolo, fratello di re Ferdinando II, figlio di Francesco II, voleva essere istruito dal P. Lordi, ma Papa Gregorio XVI non volle permettere al Rettore Maggiore Ripoli che desse tale licenza per non dare ansa anche agli altri con danno della Regola. (P. Domenico. Cianciulli).

P. Lordi, spinto, un giorno, a stampare, disse: «Voi non sapete che vuol dire esporsi al pubblico. Bisogna esser pronto ad ogni critica».

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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P. Giuseppe Lordi, redentorista nativo di Muro Lucano, fu un religioso di grande sapere e di notevole spirito di santità. Fu eletto Rettore Maggiore, ma il suo incarico ebbe breve durata, perché la morte lo colse nel 1854.
P. Giuseppe Lordi, redentorista nativo di Muro Lucano, fu un religioso di grande sapere e di notevole spirito di santità. Fu eletto Rettore Maggiore, ma il suo incarico ebbe breve durata, perché la morte lo colse nel 1854.

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