Licatti Angelo redentorista

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P. Angelo Licatti, C.Ss.R. 1928-2019 – Brasile.

P. Angelo Licatti, C.Ss.R. 1928-2019.

 Il redentorista P. Angelo Licatti, 1928-2019, Brasile, Provincia di San Paolo. Figlio di italiani, P. Angelo entrò nel seminario redentorista brasiliano nel 1938. Studiò teologia a Roma, in Italia. Lavorato per anni nel Santuario Nazionale di Aparecida e poi in quello del del Divino Padre Eterno, per il quale resterà per sempre nei cuori di coloro che seguono questa devozione. È morto a 91 anni.

Dati Ufficiali C.Ss.R.

  • Cognome = Licatti
  • Nome = Angelo
  • Nazionalità = Brasile – (Provincia di San Paolo)
  • Nato = 26-Gen-1928
  • Morto = 27-Set-2019
  • Professione = 02-Feb-1947
  • Sacerdote = 20-Lug-1952

La Provincia redentorista di Goiás comunica la morte di uno dei suoi membri: padre Angelo Licati, 92 anni, il quale non ha resistito ad un intervento chirurgico per curare un’ulcera.
Molto  devoto della Vergine Maria, scrisse libri e difese il suo ruolo nell’opera della Redenzione.
I numeri della sua vita sono significativi: oltre 70 anni di vita consacrata e 67 anni di sacerdozio.

Padre Angelo nacque il 26 gennaio 1928, ad Avaré (SP). Entrò nel seminario nel 1938, fece il noviziato nel 1947 e fu ordinato sacerdote nel 1952.
È stato insegnante presso al Seminario di Santo Afonso e al Santuario Nazionale di Aparecida (SP); missionario presso la Chiesa di Penha.
Studiò Teologia morale a Roma (1967) e, tra gli altri incarichi, fu Vice Superiore Provinciale dell’allora Vice Provincia di Brasilia per circa 10 anni.
In Trindade, ricoprì la carica di Rettore e Parroco. Gli ultimi due posti in cui ha lavorato sono stati Campinas e Trindade. Ultimamente, risiedeva nella Comunità della Basilica del Divino Padre Eterno.

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Il missionario redentorista P. Angelo Licati, un sacerdote con una storia di vita e dedizione all’Eterno Padre, resterà per sempre nei cuori di coloro che seguono la devozione al Divino Padre Eterno.
Caro a molti, P. Angelo fece la storia a Goiás dal suo arrivo nello Stato nel 1976. Con oltre 70 anni di vita consacrata e 67 anni di sacerdozio, viveva attualmente a Trindade (GO), dove svolgeva quotidianamente i suoi compiti missionari. nel collaborare alle confessioni e alle celebrazioni nel Santuario della Basilica e nella Chiesa Madre, il vecchio Santuario Paulista.

Nato il 26 gennaio 1928, figlio di italiani, P. Angelo entrò nel seminario redentorista nel 1938. Studiò teologia a Roma, in Italia. Ha lavorato per anni nel Santuario Nazionale di Aparecida, a San Paolo, dove è stato sindaco della chiesa e rettore. A Goiás è stato missionario itinerante, Vice Provinciale della Congregazione dei Redentoristi, rettore del Santuario del Divino Eterno Padre per 17 anni e vicario parrocchiale presso il Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, la Chiesa Matricedi Campinas, a Goiânia.

Pioniere e molto devoto, P. Angelo fu un vero amante del Pellegrinaggio del Divino Padre Eterno. Per oltre 50 anni, ha partecipato attivamente a tutta la programmazione quotidiana, dalle 5 del mattino, con l’alba festiva fino alla chiusura col  tradizionale “Viva il Divino Eterno Padre!” per onorare laTrinità: era sempre cantato da lui. Diceva: “Il mio Evviva non viene solo dalla bocca, viene dal cuore. Porto fede nel cuore fino a che non esplode sulla bocca! Tutti gli Evviva che io canto è un’adorazione dell’Eterno Padre”.
Per il rettore del Santuario della Basilica del Divino Padre Eterno, P. Robson de Oliveira, la morte del P. Angelo è una grande perdita. “Padre Angelo ed io eravamo grandi amici. Era il mio incoraggiatore, l’ispirazione quotidiana. Tutti noi sacerdoti esprimiamo il desiderio, i e la certezza che l’Eterno Padre lo abbia già accolto nella sua infinita misericordia.
Continuiamo con fermezza qui, avendo il nostro caro P. Angelo come modello, in modo da poter portare il messaggio di amore e fratellanza dell’Eterno Padre, proprio come ha fatto lui e ne è stato così orgoglioso ”.

Un’altra passione di P. Angelo è stata il fiume Araguaia, dove per 53 anni ininterrotti ha organizzato la carovana Cuiú-cuiú. Sempre dopo la stagione dei pellegrinaggi al Divino Padre Eterno, i confratelli partivano per la pesca per momenti di riposo e amicizia.

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