Lettera n. 37. Al Signor Don Filippo Taccone, Mileto 1835
Ancora calde raccomandazioni sul caso Verdò.
Tropea 7 novembre 1835[2]
Jesus, Maria, Joseph, Beatus Alphonsus
Carissimo Don Filippo,
È gran tempo, che non riveggo i vostri cari caratteri, né so come ve la passate in salute con Mammà, e sorelle.
Di noi vi assicuro, che stiamo tutti bene, per grazia di Gesù Cristo, e della Madonna SS.
Viene Fratello Pasquale per vedere di riscuotere qualche cosa dal signor Verdò; ma prego tanto voi, quanto Mammà, ed il Zio Canonico acciò spesso cel ricordassivo, perché noi ne abbiamo molto bisogno.
Impegnatevi dunque, e spesso andatelo a ritrovare, perché molto guadagnerete presso il Signore, pensando per noi figli del Beato, di cui la tua casa è sempre riposta sotto la sua Protezione.
Ossequio Mammà, le Sorelle. Bacio le Sante Mani al Zio Canonico, a Teodoro; ed a voi caramente vi abbraccio nel Cuore di Gesù, e sotto il manto della Madonna SS., sono
Vostro
Umilissimo Servitore ed Amico
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
Indirizzo:
A Sua Eccellenza
Il Signor Don Filippo Tacconi,
Mileto
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Con cuore integro e fedele LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA —————– Lettera n. 37 legge: Donato Mantoan |
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Una diapositiva al giorno sulla vita del Venerabile
P. Vito Michele Di Netta