Lettera n. 36. Al Signor Don Filippo Taccone, Mileto 1835
Notizie sulla sua salute e raccomandazioni sul caso Verdò.
Tropea 26 Agosto 1835
Jesus, Maria, Joseph, Beatus Alphonsus
Carissimo Don Filippo
Coll’occasione, che si porta costà Fratello Pasquale[2], vi manifesto il desiderio che nutro di sapere del vostro stato di salute tanto di voi, che della Madre, e sorelle[3].
Di noi però, ben pochi di questa Comunità stanno bene, ed il resto chi di una maniera, e chi d’un’altra acciaccati. Mala Volontàdi Dio ci conforta.
Voglio sperare che perseveri a stare con Voi Don Teodoro[4], che ossequio con tutti della famiglia, Mammà, Sorelle e Zio Canonico.
Dite a Mammà, ed a Zio Canonico[5], che s’impegnassero presso Don Nicola Verdò[6], acciò ci dasse il resto che ci deve sul Patrimonio Regolare.
Finalmente abbracciandovi nel Cuore di Gesù, e sotto il manto della Madonna[7], mi vi dico
Vostro
Umilissimo Servitore ed Amico
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
Indirizzo:
A S. E. Il Signor
Don Filippo Tacconi,
Mileto
[1] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci, Processi sugli Scritti, pag. 90 – fol. 30.
[2] Fratello Pasquale Avallone (cf. lettera n.) era mandato spesso in giro a questuare per la canonizzazione del beato Alfonso de Liguori.
[3] Mamma Carolina; sorelle Concetta ed Elena.
[4] Cf. lettera 34.
[5] Canonico Girolamo Taccone, fratello del papà.
[6] Cf. lettera 320.
[7] Nota de trascrittori: “Le lettere “a”, “d” , “o”; della parola “Madonna” nell’ori-ginale sono tarmate.- Can. Cant. F. Tranfo, Not. Att. Dep.- G. Can. Penit. Fameli”.
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Con cuore integro e fedele LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA —————– Lettera n. 36 legge: Donato Mantoan |
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P. Vito Michele Di Netta