Lettera al P. Giacomo Basso_2

Lettera n.16 – Al P. Giacomo Basso_2. – 1824

16.  Al P. Giacomo Basso, Procuratore per le Case di Calabria, Napoli[1].
Continua il tema e la problematica della lettera precedente[2].

Tropea 18 agosto 1824

Viva Jesus, Maria, Joseph e ‘l Beato Alfonso

Carissimo Padre e Protettore caritatevolissimo

Per la posta, credo, che avete ricevuto una mia seccante. In essa principalmente vi umiliavo come era ottima la vostra risoluzione di prendere possesso dell’assegnato, e che dei due censi di Serrastretta affatto, affatto non sono per noi. Vi pregava pure di offerire, per mezzo dell’Avvocato, una 30na Ducati se si fossero compiaciuto darci quel fondo detto Palumbo, con qualche altro fondo, o censo nel distretto di Monteleone. Vi accludo un notamento, che se vogliono, possono, ma il tutto è, che ci vogliono opprimere con lunghezie pazienza.

Per gli attrassi bisogna assisterci, mentre nella prima di 7bre settembre maturano due annate, cioè 268 Ducati. E se ripiegnano sì nell’assegnarci quello ci conviene, come darci gli arretrati bisogna ricorrere al Ministro.

Padre mio, la vostra carità può levarci d’impaccio e sollevare la povera Casa di Tropea[3], che da vari anni domanda il supplemento, e non si è veduto un grano. Benedetto sempre Gesù Cristo ela Madonna SS.

Il P. Impero, mi scrive sempre che è sulla mossa di partire, e non si vede mai la sua partenza, forse ci piacerà il buon alloggio e la bella Capitale[4].

Se Fratello Vincenzo si trova qualche avanzo di questa Casa, ma che può arrivare a 10 Ducati, vi prego consegnarli al P. Rettore Maggiore per la contribuzione annuale, altrimenti o se li prenda sulli 27 Ducati delle messe celebrate, o quando si esige sull’Ammortizzazione

Da un Patron di Barca, chiamato Michele Miceli[5] vi sarà raccomandata una mia penitente che vi presenterà una mia lettera. Finalmente dopo d’avervi baciatola Santa Mano passo a dirmi

Vostro
Umilissimo Servo e Fratello in Gesù Cristo
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore


[1] Lettera autografa fotocopia che si trova nell’archivio di Tropea; la trascrizione è del P. Alfonso Gravagnuolo (anno 1967).

[2] Per i riferimenti di luoghi e nomi che ricorrono in questa lettera, confronta quelli della lettera precedente.

[3] Le condizioni economiche della Casa di Tropea erano a terra e le difficoltà dell’esazione dei censi rendeva la situazione drammatica. Ma il Venerabile non si perse mai di fiducia. Al Rettore Maggiore Cocle in data 13 Aprile 1829 scriverà: «…. Spero a Gesù Cristo ed alla Madonna SS.ma che staremo meglio colla povertà, che finora non ci ha fatto mancare nulla» (Posizioni e articoli, op. cit. n. 60)

[4] Cf. lettera n. 14. Il P. Impero ha partecipato come vocale della Casa di Tropea al Capitolo Generale in Pagani. Ora si sta attardando in Napoli.

[5] Siamo incerti su questo nome e non sappiamo chi era; ma senz’altro un amico della Casa, se si presta a tale collaborazione.

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            Con cuore integro e fedele
       LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA
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Lettera n. 16
legge: Donato Mantoan
[audio:/LettereMp3/016.mp3]

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