Lettera n. 97 Alla Nobildonna Pasqualina Brancatisano, Ardore 1849
97. Alla Nobildonna Pasqualina Brancatisano, Ardore[1].
Direzione spirituale: è lo Spirito Santo a santificarele anime!
Tropea 15 ottobre 1849[2]
Jesus, Maria, Joseph, Sanctus Alphonsus
Figlia in Gesù Cristo
Non sono i Confessori principalmente che santificano le anime, ma è lo Spirito Santo[3]; onde confessatevi col primo che mi avete indicato nella vostra, perché non è criticato, e siate breve nel dire i vostri difetti, che anzi non avendo materia gravi, confessatevi una volta l’anno, ed ogni mattina fatevi al Comunione, ed impegnatevi ad essere umile.
Il P. Tallaridi[4] vi riossequia unito a me. Gesù, e maria vi benedicano e sono
UmilissimoVostro Servitore
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore[5]
Indirizzo (timbro di Tropea):
All’Illustrissima Signora
La Signora Donna.Pasqualina Brancatisani
Cose di Coscienza
[1] Lettera autografa che si trova presso la Postulazione Generale Redentorista in Roma, Via Merulana.
[2] Formato originale della data: 15 8bre 1849.
[3] Cf. le altre lettere su questo tema nn. 59-61 e 86-88..
[4] Il P. Tallaridi ora non è più il rettore; lo è P. Di Netta fino alla sua prossima morte (3 dicembre 1849).
[5] Questa è l’ultima lettera scritta alla Brancatisano. Di lì a un mese e mezzo, il 3 dicembre 1849, P. Di Netta moriva a Tropea e secondo alcune testimonianze apparve alla Brancatisano che giaceva ammalata a letto. Il P. Raffaele Primicerio, confratello del Venerabile che lo assistette nella morte, depose ai Processi: “Ho da dire poi un fatto, che mi si è narrato dal Canonico Pupa di Oppido Mamertina e Cancelliere Segretario di quel Vescovo, ed appunto dieci giorni dopo la morte del Servo di Dio. Il fatto è il seguente: Mi disse che in Santa Cristina distante circa quaranta miglia da Tropea era gravemente inferma una Signora già penitente del Servo di Dio (forse era la Brancatisano, ma altri dicono che fosse la Signora Concetta Grillo, vedova di Don Giovanni Longo-Mazzapica). Nello stesso giorno in cui avveniva la morte del Servo di Dio, essendo anche questa Signora moribonda ed assistita dal prete era apparso il Servo di Dio raggiante di gloria, che disse: “Io ora sono spirato, tu alzati che stai bene” come difatti avvenne istantaneamente, e fattosi le debite richieste e le assicurazioni del giorno e dell’ ora in cui moriva il Servo di Dio in Tropea trovossi che fu proprio il giorno e l’ora in cui la moribonda Signora asseriva della comparizione del Servo di Dio e della sua miracolosa guarigione”(fol. 144). – Anche altri testimoni riportano il fatto.
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