Lettera n. 86. Alla Nobildonna Pasqualina Brancatisano 1847
86. Alla Nobildonna Pasqualina Brancatisano, Santa Cristina[1].
Direzione spirituale: consigli su alcune pratiche religiose.
Reggio[2], 24 febbraio 1847
Jesus, Maria, Joseph, Sanctus Alphonsus
Figlia in Gesù Cristo
L’altro ieri ricevei la vostra, e rispondo subito. Tutto và bene in quanto mi scrivete, giacché il Signore vi vuole santa. Solo aggiungo che tenessivo l’Orologio[3] nelle vostre orazioni, e non passate l’ora stabilità.La Comunione fatevela senza meno anche in ogni giorno.
Pregate, e fate pregare per questa Missione, e vi benedico ne nomi di Gesù, e di Maria.
Umilissimo Servitore e Padre in Gesù Cristo
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
Indirizzo (timbro di Reggio):
All’Illustrissima Signora
La Signora Donna Pasqualina Brancatisano
Palmi per Santa Cristina
[1] Lettera autografa che si trova presso la Postulazione Generale Redentorista in Roma, Via Merulana.
[2] La campagna di missioni lo ha portato a Reggio Calabria, dove era vescovo Mons. Pietro Di Benedetto. Oggi è la prima città calabrese per antichità, estensione e numero di abitanti, anchese non più capoluogo della Regione. La città si presenta con un impianto urbano moderno, effetto del catastrofico terremoto del 28 dicembre 1908. Garibaldi qui il 21 agosto 1860 vinse l’ultima battaglia, consegnando il Regno delle Due Sicilie al re Vittorio Emanuele II.
[3] È una preghiera che ripercorre ora per ora la passione di Gesù.