Lettera n. 64. Alla Signora Donna Laura Tranfo, Bagnara 1844
64. Alla Signora Donna Laura Tranfo, Bagnara[1].
Direzione spirituale: vocazione al monastero.
Tropea 9 Giugno 1844
Jesus, Maria, Joseph, Sanctus Alphonsus.
Gentilissima Signora e Figlia in Gesù Cristo
Subito ricevuta la vostra, che mi mandò il P. Fimmanò[2] da S. Eufemia[3], ne scrissi a Messina alle mie penitenti Tacconi[4], per informarmi dei Monasterij. Alla vostra non risposi subito, perché aspettava la risposta. Ma il Vostro Padre[5] che si ritirò quà ieri la sera mi fà premura per cui ora altro non vi scrivo, che l’ottima pensata delle vostre sante Figliuole[6], e vostra, altra non può darsi che questa: chiudervi nella Santa Casa di Dio, e non esser schiava del Mondo.
Ma per accertarmi sempre più della volontà di Dio, dovete accendervi dell’amore di Gesù Cristo col riceverlo, se potete, ogni giorno, pregare continuamente la Madonna, ed applicare le limosine per questo fine[7].
In appresso vi risponderò con più posatezza. Gesù e Maria vi benedicano, e voi pregateli anche per me.
Umilissimo Servitore
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
Indirizzo:
A Sua Eccellenza
La Signorra Donna Laura Tranfo
Bagnara
[1] Copia di lettera conservata presso la Postulazione Generale Redentorista in Roma, autenticata dal Vicario Generale di Mileto Pasquale Colloca il 29 luglio (giugno?) 1896.
[2] Fimmanò Massimiliano, figlio di Vincenzo e di Mandalari Faustina, nato il 22 maggio 1802 a Santa Eufemia d’Aspromonte (RC); ordinato sacerdote l’ 11 marzo 1826 a Cariati (CS) restò in Calabria per l’apostolato missionario. Pronunciò l’orazione funebre ai funerali del P. Di Netta. Fu espulso dall’Istituto nel 1851.
[3] Paese situato a 450 metri sul livello del mare sui contrafforti del versante settentrionale dell’Aspromonte. Nel suo territorio c’è il cippo di Garibaldi: l’albero dove, ferito, riposò e il relativo Mauseleo memoriale. Nel 1861 contava circa 6.000 abitanti, oggi appena 4.000. Questo paese ha dato i natali ad alcuni redentoristi: Muscari Giuseppe, Pentimalli Francesco, compagni di S. Alfonso, e Fimmanò Massimiliano.
[4] Raffaella e Carmela Taccone, monache cisterciensi del monastero di Montalto in Messina. Carmela vi fu badessa nel 1859.
[5] Non conosciamo il nome del papà della signora Laura Tranfo: il cognome di famiglia era Galimi (cf. indirizzo della lettera n. 92 del 13/12/1848).
[6] Non conosciamo i nomi delle due figlie.
[7] Il discernimento della vocazione richiedeva qualche tempo e molta preghiera.
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Con cuore integro e fedele LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA —————– Lettera n. 64 Legge: Donato Mantoan |
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P. Vito Michele Di Netta – di Rosetta Bove – Tropea 2011