Lettera n. 84. A Don Filippo Taccone, Mileto 1847
84. Al Signor Don Filippo Taccone, Mileto[1].
Chiede ospitalità per i suoi Padri e per amici di ritorno a Tropea.
Anoja[2] 7 gennaio 1847[3]
Jesus, Maria, Joseph, Sanctus Alphonsus
Carissimo mio signor Don Filippo
Stante i vostri comandi, ed avvalendomi dell’innata bontà che sempre nutrì la vostra famiglia verso i Figli di S. Alfonso[4], saremo da Voi Lunedì prossimo, e con noi si unirà anche il Figlio del Giudice[5] di Polistena. Ma quello che deve far risplendere la vostra carità è, l’alloggiamento della notte, parendoci impossibile tirare a Tropea[6].
Questi miei Padri Caprioli[7] e Giurazzi[8] con Fratello Pasquale[9] uniti a me passano ad abbracciarvi con ossequiare la devotissima famiglia.
Umilissimo Servitore ed Amico
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
[1] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci, Processi sugli Scritti, pag. 96 – fol 33. – Lettera consegnata a mano.
[2] Anoia, comune di 2.300 abitanti circa, in provincia di Reggio Calabria su un’altitudine media (tra Anoia superiore e inferiore) di metri 210 sul livello del mare.
[3] Formato originale della data: 7 del 1847: quando il mese era gennaio, si ometteva.
[4] I missionari redentoristi o liguorini.
[5] Non sappiamo il suo nome.
[6] Il Palazzo Taccone era occasione di una sosta prima di riprendere il viaggio.
[7] Caprioli Raffaele, di Modestino e Tulimieri Rosaria, nato il 19 aprile 1811 ad Avellino.Ordinato sacerdote nel 1833 fu missionario in Calabria per lungo tempo insieme a P. Di Netta, di cui annunziò la morte agli amici vescovi, come quelli di Oppido e di Mileto. Morì il 2 agosto 1861 a Pagani.
[8] Giurazzi Antonio Maria, figlio di Domenico e di Maglione Maria, nato il 14 marzo 1821 ad Aquilonia (l’allora Carbonara – AV). Ordinato sacerdote nel 1844, ebbe la fortuna di condivere alcuni anni di apostolato missionario col P. Di Netta a Tropea. Morì il 25 agosto 1876 a Sant’Antonio Abate (NA).
[9] Fratello Pasquale Avallone, fedele compagno di tante fatiche comunitarie e missionarie.