Lettera a Carolina Gallucci Taccone_8

Lettera n. 41. Alla Signora Donna Carolina Gallucci, Mileto 1838

41. Alla Signora Donna Carolina Gallucci, Mileto[1].
Direzione spirituale: obbedienza al confessore e pratica della Comunione.

 

Ciorani[2] 6 luglio 1838
Jesus, Maria, Joseph,  Beatus Alphonsus

Figlia mia[3] in Gesù Cristo,

Coll’avanzar degl’anni pare che Iddio vi vuole accrescere le croci. Se così è non vi dovete abbattere di coraggio, che anzi dovete avere più confidenza nella bontà di Dio, che vi vuole gran santa.

Ma quanto mi avete consolato colla vostra lettera per le vittorie riportate contro ai nemici dell’anima, altrettanto son restato afflitto perché non obbedite al Confessore, e lasciate la Comunione[4].
Questa è opera del Demonio, che vi vuole indebolire per vincervi. Obbedite, obbedite, obbedite e sarete sempre vittoriosa. Pregate poi il vostro Confessore a non lasciar la cura dell’anima vostra, abbenché avrebbe ragione di cacciarvi; credete a me ch’è tutto vero quello vi dice, mentre sono fantasmi che non vi possono nuocere. Néla Comunione frequente la dovete lasciare, che anzi accordata.

Avrei avuto a caro sapere[5] del Testamento del fu vostro marito[6]. Se le monache[7] son contente.

Ossequio i vostri, e vi benedico colla famiglia ne nomi di Gesù, e di Maria

Umilissimo Servitore
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore

Indirizzo:
A Sua Eccellenza
La Signora Carolina Gallucci
Cose di Coscienza.
Monteleone per Mileto


[1] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci, Processi sugli Scritti, pag. 52 – fol. 11.

[2] Ciorani:vedi lettera n. 40.

[3] Quando si tratta di tratta di cose di coscienza e direzione spirituale, P. Di Netta usa cominiare con “Figlia …”, diversamente, come abbiamo visto nelle altre lettere con “Gentilissima Signora”.

[4] L’obbediena assoluta al confessore e la pratica della comunione frequente erano punti fermi nella direzione spirituale del P. Di Netta.

[5] Nota dei trascrittori della lettera: “La prima sillaba di questa parola sapere non è visibile nell’originale perché tarmata e la ‘o’ e ‘n’ di Monache nell’originale sono tarmate. – Can. Cant. F. Tranfo, Not. Att. Dep.- G. Can. Penit. Fameli”

[6] Nicola Taccone, morto dieci anni prima, nel 1828. Probabilmente vie erano stati problemi sollevati dal suo testamento.

[7] Le sorelle del marito defunto, ambedue monache cisterciensi (cf. lettera n. 10).

_______________

           Con cuore integro e fedele
        LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA
—————–
Lettera n. 41
legge: Donato Mantoan
[audio:/LettereMp3/041.mp3]

________________

Una diapositiva al giorno sulla vita del Venerabile
P. Vito Michele Di Netta