Lettera n. 33. Alla Sig.a D.a Carolina Taccone-Gallucci, Mileto 1834.
33. Alla Signora Donna Carolina Taccone-Gallucci, Mileto[1].
Ancora sull’assistenza a fratello Pasquale.
Tropea 4 dicembre 1834[2]
Jesus, Maria, Joseph, Beatus Alphonsus
Figlia in Gesù Cristo,
Ritorna Fratello Pasquale[3], e vi ritornerete ad usarmi la carità d’alloggiarlo per amore del nostro Beato[4].
Vi prego poi a non lasciare d’impegnare tanto vostro Cognato[5], quanto le persone che sapete avere[6] influenza presso Don Nicola Verdò[7].
Non avendo potuto avere somma bastante, per cui non posso mettere mano alle cadenti fabriche di questo Collegio.
Ossequio vostro Cognato e tutti i vostri figli. Gesù, e Maria vi benedicano, e voi pregateli per me, come non lascio di far l’istesso per voi.
Vostro
Umilissimo Servo
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
Indirizzo:
Sua Eccellenza. La Sig.a
Donna Carolina Gallucci,
Mileto
[1] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci, Processi sugli Scritti, pag. 46 – fol 8.
[2] Formato originale della data: 4 Xbre 1834.
[3] Cf. lettere nn. 25 e 32.
[4] Beato Alfonso Maria de Liguori.
[5] Il canonico don Girolamo Taccone.
[6] Nota dei trascrittori: “L’ultima sillaba di questa parola manca nell’originale perché tarmata la carta. – Can. Cant. F. Tranfo, Not. Att. Dep. G.; Can. Penit. Fameli”.
[7] Cf. lettera precedente.
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Con cuore integro e fedele LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA —————– Lettera n. 33 legge: Donato Mantoan |
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