Lettera a Carolina Gallucci Taccone_4

Lettera n. 32. Alla Sig.a D.a Carolina Taccone-Gallucci, Mileto 1834.


32. Alla Signora Donna Carolina Taccone-Gallucci, Mileto[1].
La prega di dare assistenza a fratello Pasquale.

 

Tropea 14 settembre 1834[2]
Jesus, Maria, Joseph,  Beatus Alphonsus

Figlia in Gesù Cristo,

Perché Fratello Pasquale[3] deve assistere cotesto Don Nicola Verdò[4], perciò l’ho diretto alla vostra Casa, sempre nostra benefattrice. E se avete qualche influenza presso di sua casa, vi prego impegnarla.

Ossequio Don Girolamo[5], Don Filippetto[6], che già lo vedo avanzato nella virtù e nelle scienze.

Saluto ancora le vostre figliuole[7], e benedicendovi nei nomi di Gesù, e di Maria mi dico

Vostro
Umilissimo Servo
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore

 

Indirizzo:
A S. E. La Signora
Donna Carolina Gallucci,
Mileto


[1] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci, Processi sugli Scritti, pag. 44 – fol 7.

[2] Formato originale della data: 14 7bre 1834.

[3] Cf. Lettera 25.

[4] Dal contesto si arguisce che ha un debito da pagare alla Casa di Tropea. L’esazione dei censi fu una vera spina per il P. Di Netta e per gli altri rettori della Casa, al punto che il Rettore Maggiore dovette nominare un Procuratore per seguire le varie esazioni (cf. lettera n. 15).

[5] Don Girolamo Taccone, canonico e fratello del marito Nicola.

[6] L’affettuoso diminutivo “Filippetto” non fu una esclusiva del P. Di Netta, ma era usato comunemente dai parenti della famiglia Taccone, come ri si può vedere nelle lettere dirette a lui. (Cf. Archivio diocesano, Mileto, Fondo Taccone-Gallucci, Corrispondenza a Filippo Taccone).

[7] Si chiamavano Concetta, la maggiore, ed Elena, la minore.

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           Con cuore integro e fedele
      LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA
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Lettera n. 32
legge: Donato Mantoan
[audio:/LettereMp3/032.mp3]

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P. Vito Michele Di Netta