Lettera n. 81. A Donna Carolina Gallucci, Mileto 1846
Partecipazione al dolore per la morte della figlia minore Elena.
Tropea 13 giugno 1846
Jesus, Maria, Joseph, Sanctus Alphonsus
Gentilissima Signora
Con sorpresa leggo la morte di vostra Figlia[2]; ma sapendo la sua santa vita, dovete consolarvi, perché prima di conoscere il Mondo è stata rapita dal Divino Sposo. Ecco che posso rispondere con cuore contento, ed allegro, perché credo, che nel Cielo ora stà pregando per voi[3], e per me: onde non vi dovete affliggere, e fate bene andare colla famiglia in Caridà[4], ove mi saluterete tutti i vostri.
Riossequio tutti di vostra Casa, e ne nomi SS. di Gesù, e di Maria passo a benedirvi
Umilissimo Vostro Servitore
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
Indirizzo: A S. E. La Signora
DonnaCarolina Gallucci, Mileto
[1] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci, Processi sugli Scritti, pag. 80 – fol 25.
[2] È la figlia minore Elena, consacratasi al Signore tra le mura di casa insieme alla sorella Concetta: morì a 18 anni in Mileto nel 1846.
[3] Il P. Di Netta sapeva dire parole di fede e di speranza, come testimoniò ai Processi il fratello della defunta, Filippo: “Non lo vidi mai disturbato, sempre rassegnato alla divina volontà, e a questa rassegnazione confortava tutti che vedesse costituiti nelle avversità”.
[4] Oggi San Pietro di Caridà, comune di circa 1.000 abitanti (nel 1861 oltre 1.500) in provincia di Reggio Calabria, situato ai piedi del Monte Crocco, al confine con la provincia di Vibo Valentia. Nel 1811 Caridà e San Pietro erano stati aggregati a Laureana di Borrello; successivamente, nel XX secolo, la località ha acquistato l’attuale nome. La famiglia Taccone vi aveva delle proprietà.
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