Lettera n.10 – A Don Nicola Tacconi 1822
10. Al Signor Don Nicola Tacconi (Taccone)[1], Mileto[2].
Si schermisce dei ringraziamenti ricevuti per aver procurato ospitalità a suoi familiari e riconferma la sua amicizia a tutta la famiglia.
Tropea 30 Giugno 1822
Viva Gesù, Maria. Giuseppe ‘l Beato Alfonso
Carissimo mio Don Nicola[3]
La gratitudine è un dovere, onde non vi bisognano tante espressioni.
Io l’ho trattati da poveri, perché siamo poveri e però non secondo il merito. Il cuore supplisce a tutto ed essi appagati del nostro niente, vi hanno malamente riferito quello che non ci è stato. Vorrei per l’avvenire, secondo i desideri per soddisfare alle nostre obbligazioni.
Le sorelle Monache[4] sono contente, perché sono vicine alla nostra Chiesa. Il bagno è un poco fastidioso, perché lontano; ma la compagnia delle nostre divote l’alleggerisce. Il Zio Canonico[5] l’ho fatto celebrare solennemente questa mattina, perché festa di S. Luigi.
Aspetto Don Girolamo[6], ma Donna Maria Saveria[7] deve fare la volontà di Dio. Li ossequio con tutti di vostra famiglia, e benedico in Gesù Cristo, i vostri Figli e Caramente passo ad abbracciarvi.
Umilissim.mo Servo ed Amico
Vito Michele Di Netta del SS. Redentore
Indirizzo:
A Sua Eccellenza
Il Signor Don Nicola Tacconi
Mileto
[1] Nobile e ricca famiglia di Mileto legata da sincera amicizia alla comunità di Tropea e particolarmente con il Venerabile, la cui spiritualità contribuì a plasmare in maniera profondamente cristiana tutti i membri della famiglia: da essa uscirà anche un vescovo, mons. Domenico Taccone-Gallucci vescovo di Tropea.
[2] Lettera facente parte del pacchetto presentato ai Processi Ordinari Tropeani da Filippo Taccone-Gallucci.
[3] Nicola Taccone (1784 -+ 6/10/1828). Figlio di Filippo e di Eleonora Lacquaniti; fu dottore in utroque. Tra il 1810 e il 1825 ha importanti incarichi ufficiali civili, quale l’essere Sindaco di Mileto. Gode del favore e dell’amicizia delle autorità politiche e militare dell’epoca della occupazione francese ed è apprezzato soprattutto dal francese Duvernois, comandante territoriale della Calabria con Gioacchino Murat. In prime nozze sposa (1809) Elena Falletti ed ha tre figli; in seconde nozze, nel 1821, sposa la cugina della defunta moglie, Carolina Gallucci-Protopapa, dalla quale ha quattro figli.
[4] Sono le di lui sorelle, Raffaella e Carmela, monache cisterciensi del monastero di Montalto in Messina. Carmela vi fu badessa nel 1859.
[5] Il pro-zio Arcidiacono Nicola Taccone era morto nel 1790; come zii sacerdoti Nicola aveva Domenico e Cesare: forse si tratta di quest’ultimo.
[6] Girolamo Taccone, Canonico della Cattedrale di Mileto, fratello di Nicola.
[7] Sorella di Nicola, andata in sposa nel 1823 a Girolamo Sbaglia di Radicena.
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Con cuore integro e fedele LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA —————— Lettera n. 10 legge: Donato Mantoan |
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P. Vito Michele Di Netta