(◊ in Francia) P. Lucien Leplat (1864 – 1923) (Ω in Belgio)
P. Lucien Leplat. Mouscron, 1923.
Il P. Leplat nacque a Tourcoing, Nord, il 1° luglio 1864. La famiglia sentitamente cristiana fu per lui, dalla tenera età, scuola di pietà e di virtù.
Suo padre, fervente devoto della Madonna, negli ultimi istanti della vita fu favorito da un’assistenza tutta particolare della Madonna. Una persona presente che soffriva di un male alla gamba, vide la piaga cicatrizzarsi per l’applicazione di un pezzo di lenzuolo di questo eletto. Anche sua madre era fervente e devota della Madonna.
Nel 1880 vicina alla morte per un attacco di vaiolo, mentre tutti aspettavano il suo ultimo respiro, improvvisamente guarì per intercessione della Madonna del Perpetuo Soccorso.
Il Padre Lucien frequentò gli studi nel collegio di Tourcoing, e decise di entrare nella Congregazione in seguito ad un ritiro seguito al noviziato di Stratum sotto la guida del P. Zéphyrin.
Ordinato sacerdote, in seguito il caro Padre si dedicò all’apostolato. I suoi sermoni erano semplici, popolari, improntati ad uno stile personale. Li dava con voce sonora e con gravità cattedratica.
Pur non essendo un oratore nel vero pieno della parola, aveva quella condotta che lo spirito di fede, il vivo amore della verità ed uno zelo tutto soprannaturale dà agli uomini di Dio. Non indietreggiava davanti a nessuna fatica. All’epoca delle espulsioni della casa di Antony di cui era il proprietario legale, il Padre Leplat fece valere energicamente i suoi diritti e non uscì dalla casa se non con la forza, raccogliendo la stima e l’ammirazione di tutte le oneste persone di Antony.
Come religioso, era edificante, regolare, nemico del mondo, amico della preghiera ed affascinante confratello. Celebrava la santa messa con gravità piena di fede, ed aveva una devozione particolare alla Madonna del Perpetuo Soccorso.
Dire una battuta per allietare e far piacere, era per lui grande gioia. E tuttavia sotto questa allegria il caro Padre dissimulava talvolta frequenti assalti di emicranie molto violenti. Egli viveva nei gruppi religiosi di Francia, formatisi a causa della persecuzione, ed anche nelle comunità più fervorose.
Colpito da paralisi nel pieno vigore dell’età, si mostrò più ammirevole che durante la sua sovrabbondante attività. Nei lunghi mesi di sofferenza amava a dire: «Sono all’ultima stazione della mia strada della croce; dopo, sarà la liberazione».
Impedito da allora di celebrare la Santa Messa, incapace di applicarsi mentalmente in maniera impegnativa, seppe trovare in un sentimento profondo di conformità alla volontà di Dio, il rimedio e la forza contro le tante cause di abbattimento che l’assillavano.
Questo caro Padre morì circondato dai confratelli ed andò a ricevere la corona preparata ad ogni buono Redentorista fedele alla sua vocazione.
—«Bonus è Dominus sperantibus in eum».
Professione: 31 agosto 1889.
Ordinazione sacerdotale: 24 settembre 1884.