(◊ in Italia) P. Giuseppe Maria Leone (1829-1907) (Ω in Italia)
Il servo di Dio Giuseppe Maria Leone. Angri (Italia), 1907.
Il servo di Dio Giuseppe Maria Leone nacque a Trinitapoli, in Puglia, il 24 maggio 1829. I suoi genitori accesero in lui le prime fiamme di una vera pietà.
Di un carattere molto dolce, si applicava soprattutto a riprodurre le cerimonie sacre piuttosto che a ricercare i giochi. I primi elementi delle lettere gli furono insegnati nella casa paterna, ed egli si formò alla virtù con la disciplina estremamente rigida del seminario.
Per seguire di più vicino Gesù Cristo Redentore, entrò nella Congregazione nel 1849. Fin dal suo noviziato, che fece a Ciorani, rispose a tutto ciò che si poteva aspettare di lui. Ma presto si vide afflitto di una malattia di debolezza che fu sul punto di essere rimandato in famiglia.
Il Padre Generale ed i suoi consultori esitarono ad ammetterlo ai voti, ma il Padre Maestro, conoscendo più a fondo la virtù del suo novizio, intercedé in suo favore.
Presto Giuseppe Maria intraprese gli studi e si distinse tra tutti gli altri per la sua ferma risoluzione di migliorare e per il suo vivo ardore nella pietà. Sempre sofferente, ma lo spirito sempre rivolto a Dio, faceva continui sforzi per non sottrarsi alle Regole anche le più piccole.
Ammesso al sacerdozio nel 1854, Giuseppe Maria non visse più se no per Dio e la Congregazione. Senza riguardo per la sua malattia, prese parte alle sante missioni, e si può giudicare bene che egli faceva alle anime ascoltando i fedeli parlare del suo zelo nella predicazione e del suo modo caritatevole di accogliere i penitenti. Non mancano città dove si conserva il ricordo di conversioni meravigliose che operò in uomini di cui si disperava.
Il suo talento straordinario si faceva notare soprattutto nelle sue istruzioni ai chierici ed alle religiose.
All’epoca dell’espulsione dei religiosi per gli ostili decreti del 1866, si ritirò nella sua casa paterna a Trinitapoli.
Il bene che operò nella sua parrocchia è incalcolabile. Interrogato a quale sorgente egli attingesse una forza e saggezza così piene, rispondeva: “Ai piedi di Gesù Crocifisso.”
Quando le case dell’istituto furono ristabilite, Giuseppe Maria si ritirò “in Angri”, dove fu preposto all’educazione dei giovani, all’amministrazione materiale della casa, e poi alla direzione di tutta la comunità.
La fama della sua santità intanto si era sparsa lontano e numerosi visitatori di tutte le condizioni accorrevano a lui che consideravano come un angelo disceso dal cielo. Scrisse degli opuscoli, molto adatti ad accendere ed a conservare l’amore verso Gesù e Maria.
Persone degne di fede affermano che le loro iniziative fatte sotto l’ispirazione o con l’approvazione del Servo di Dio, avevano ottenuto un pieno successo, mentre queste che non avevano beneficiato delle sue illuminazioni erano fallite.
P. Giuseppe Maria, carico di meriti, si addormentò pacificamente nel Signore; il suo funerale si rivelò un trionfo.
—”In fide e lenitate ipsius sanctum fecit illum. ” Eccli. 45-1.
Professione: 23 marzo 1851.
Ordinazione sacerdotale: 31 dicembre 1854.