P. Giuseppe M. Leone (1829-1902) – Italia.
P. Giuseppe M. Leone (1829-1902)
Nacque in Trinitapoli, provincia di Bari, il 23 maggio 1829.
Da fanciullo, sebbene irrequieto e vispo, pure mostravasi grandemente inclinato alla pietà, e amante fino alla tenerezza di Gesù in Sacramento e di Maria SS.ma.
A 13 anni entrò nel Seminario diocesano di Trani, ma avendo già perduta la madre, ed essendogli una notte apparsa Maria SS.ma, in cui gli fece vedere che lo prendeva in sua custodia, dicendogli: «Tu sei mio», egli risolse abbracciare vita più perfetta, e farsi religioso Liguorino.
Per questa risoluzione ebbe a lottare col padre, che lo voleva prete in casa; venne pure rifiutato dai Superiori per la sua troppo gracile salute, ma trionfò con la fermezza e con la preghiera. Fu ricevuto, e fece la professione il 23 marzo 1851, e fatti gli studi sacri, si ordinò Sacerdote il 31 dicembre 1854.
Tosto rivelò la sua vita prodigiosa e mistica. Sebbene non avesse potuto compiere studi regolari per la salute malferma fu una meraviglia pel modo come seppe maneggiare la Santa Scrittura e la Patristica: non poté sempre andare alle Missioni, ma era sempre occupato negli Esercizi a Preti, a Religiose, a Seminaristi.
Ebbe la scrutazione dei cuori, il dono della profezia, della bilocazione, e di pacificar le coscienze. Conversava con la Madonna con vera familiarità, e la SS. Vergine gli apparve spesso or consigliandolo, or ispirandogli e anche dettandogli brani interi dei molti libri che andava scrivendo.
Fu direttore esimio delle coscienze, e non può dirsi il gran numero delle anime che dipendevano dai suoi cenni.
Ebbe dal cielo la missione di dirigere l’opera mondiale Pompeiana, per cui il suo nome è intimamente legato con essa.
Carico di meriti e di anni, contandone 74, e compianto da tutti, volò al Cielo il 9 agosto 1902. I prodigi impetrati in suo nome s’intesero subito, e si cominciò subito il processo di Beatificazione.
Nel Settembre 1896 io fui mandato ad Angri a cambiamento d’aria, ed il Superiore P. Leone mi dettò moltissime lettere, dirette a diversi Monasteri, specialmente alle Suore dell’Arco Mirelli a Napoli. Erano tutte piene di santa unzione e di saggi consigli.
Quasi ad ogni respiro soleva ripetere con grande fervore e devozione «O Cuore di Gesù».
Un giorno alla ricreazione tutto meravigliato mi disse: «Senti, senti Fratello Schiavone, che cosa ha fatto il cuore di Gesù. Nei giorni passati venne da me una donna e mi disse: “P. Leone, fate una preghiera, perché mio marito non mi scrive da tanti anni, come voglio fare?” – Io le dissi: “Raccomandati al Cuore di Gesù, prega la Madonna col santo rosario, e domani riceverai lettera e danaro” – E così avvenne. Un’ altra donna ancora ebbe simile grazia. Chi può dire quante grazie fa il Cuore di Gesù, ogni giorno!
Fui a predicare a Rodio nel Cilento per S. Agnello Abate e ancora si ricordavano di P. Leone: “ch’era un S. Luigi vivente…” Vi lasciò il nome di Santo.
Quando fui ad Angri ammalato gravemente mi disse con tutta sicurezza: « Statti di buon animo, che starai bene, e dopo presa la Messa verrai assegnato qui ad Angri». E così fu.
Trovandomi a Marianella quando morì P. Leone, io gli celebrai il funerale.
Leone fu Superiore ad Angri nel 1896, nel 1899 e nel 1902 cioè per nove anni circa.
Diede alle stampe libri preziosi e pieni di santa unzione: La Lampada Eucaristica; Le Delizie Eucaristiche.
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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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