(◊ in Francia) P. Alfred Lawrence (1871- 1925) (Ω in Francia)
P. Alfred Lawrence. Abbeville, 1925.
Un autorevole confratello ha espresso il seguente elogio del Padre Lawrence: era un perfetto religioso, molto devoto, sentitamente pio e la gioia delle comunità.
Era nato a Poix Nord (North) il 7 aprile 1871; i suoi genitori erano contadini.
Ordinato sacerdote, divenne vicario della parrocchia di Saint Géry, a Valenciennes, e si dedicò soprattutto all’assistenza dei poveri e degli emarginati.
Una missione predicata a Valenciennes dai Redentoristi l’entusiasmò. «Finirò per entrare tra i religiosi – disse ad uno dei suoi amici – perché sono molto felici nell’esercitare il ministero».
Dopo aver fatto un riflessivo ritiro nella nostra casa di Lille, Padre Lawrence entrò nel noviziato di Antony. Ammesso ai voti prese parte al ministero apostolico.
Ahimè! Ben presto, avvennero l’espulsioni del 1900, e poi gli inizi del terribile male che doveva completamente danneggiare le sue forze; queste circostanze non gli permisero di dedicare abbastanza tempo al servizio delle missioni.
Tuttavia, ovunque passava, la precisione dell’osservanza della regola, la dedizione illimitata per la casa e i confratelli costituivano per lui un apostolato e un mezzo per la santificazione personale.
Inabile ad andare più in missione come gli altri, lavorava nella sua cella, pregava ed era un vero apostolo, secondo lo spirito di Sant’Alfonso.
Già dal 1913, il P. Lawrence si rese conto che il dolore sarebbe diventato la sua arma principale di combattimento. Baciò la sua croce con generosità. Dovette subire la rimozione del piloro [parte terminale dello stomaco] e inoltre dovette diventare schiavo di precauzioni e di cure per tutelare la vita.
Durante la guerra del 1914, esercitò lo zelo in diverse parrocchie, orfanotrofi, cliniche della Francia e del Belgio. Sapeva allietare, confortare gli sfiduciati. Dicevano i medici: «Voi siete il più grave di tutti e confortate tutti». E lui rispondeva: «È vero, ma sono religioso e bisogna che dia l’esempio».
Nel 1918, le case di Argentan, Les Sables d’Olonne e Parigi-Ménilmontant furono le ultime case che lo ebbero come confratello gentile e disponibile.
Durante un viaggio fu costretto dalla malattia a fermarsi e soggiornare ad Abbeville, presso le suore agostiniane. I Padri di Parigi vennero a fargli visita, era giunta la sua ultima ora. Con il sorriso buono e franco disse: «Ho vissuto felice, morirò felice»· Circondato dai confratelli diede la sua bella anima a Dio, e andò a ricevere la ricompensa di ogni buon Redentorista in cielo.
– -«Hilarem datorem diligit Deus». 2 Cor. 9-7.
Professione: 9 novembre 1899.
Ordinazione: 21 dicembre 1895.