29. LA SPERANZA DI MARIA
Dalla fede nasce la speranza. Con la fede Dio c’illumina per farci conoscere la sua bontà e le sue promesse, perché poi con la speranza ci solleviamo al desiderio di possederlo. Dal momento che Maria ebbe la virtù di una fede eminente, ebbe anche la virtù di una speranza eminente, che le faceva dire con Davide: Il mio bene è stare vicino a Dio, porre nel Signore Dio la mia speranza (Sal 72,28 Vg). Maria fu la sposa fedele dello Spirito Santo della quale fu detto: Chi è costei che sale dal deserto, ricolma di delizie, appoggiata al suo diletto? (Ct 8,5 Vg). Essa infatti era totalmente distaccata dagli affetti del mondo, da lei considerato un deserto. Perciò, non confidando affatto nelle creature e nei meriti propri, ma appoggiandosi totalmente sulla grazia di Dio, nel quale soltanto confidava, avanzò sempre nell’amore del suo Dio. Così scrive il cardinale Algrino nel commento di Cornelio a Lapide.
La santa Vergine dimostrò quanto fosse grande questa sua fiducia in Dio anzitutto quando si accorse che il suo sposo Giuseppe, ignorando il modo della sua prodigiosa gravidanza, era turbato e pensava di lasciarla: Giuseppe… decise di licenziarla in segreto (Mt 1,19). Sembrava necessario che Maria gli rivelasse il mistero nascosto, ma lei non volle di sua iniziativa manifestare la grazia ricevuta: preferì abbandonarsi alla divina Provvidenza con la fiducia che Dio avrebbe difeso la sua innocenza e reputazione.
La beata Vergine dimostrò inoltre la sua fiducia in Dio quando, ormai vicina al parto, a Betlemme si vide scacciata perfino dall’albergo dei poveri e fu costretta a partorire in una stalla: Lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo (Lc 2,7). Non pronunciò allora nessuna parola di lamento ma, tutta abbandonata in Dio, ebbe fiducia che egli l’avrebbe assistita in quella difficoltà.
La divina Madre dimostrò ancora la sua grande fiducia nella divina provvidenza quando, avvisata da san Giuseppe che doveva fuggire in Egitto, la stessa notte intraprese un lungo viaggio verso un paese straniero e sconosciuto, senza provviste, senza denaro, senza altro accompagnamento che quello del suo bambino Gesù e del suo povero sposo: Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto (Mt 2,14). […]
Più ancora poi Maria mostrò la sua fiducia in Dio quando domandò al Figlio la grazia del vino per gli sposi di Cana. Infatti, alle sue parole: Non hanno più vino, Gesù le rispose: Non è ancora giunta la mia ora (Gv 2,4). Da questa risposta sembrava chiaro che Gesù non volesse esaudirla. Ciò nonostante, fiduciosa nella bontà divina, lei disse ai servi di fare quello che Gesù avrebbe detto, perché era sicura della grazia.
Impariamo da Maria ad avere piena fiducia, specie per quanto riguarda la nostra salvezza eterna per la quale, benché la nostra cooperazione sia necessaria, tuttavia dobbiamo sperare solo da Dio la grazia per conseguirla, diffidando delle nostre forze e ripetendo ognuno con l’Apostolo: Tutto posso in colui che mi dà forza (Fil 4,13).
Preghiera
Santissima Signora, il Siracide mi dice che sei la Madre della speranza: Io sono la madre… della speranza (Sir 24,24 Vg) e la santa Chiesa mi dice che tu sei la speranza in persona: Speranza nostra, salve. Quale altra speranza vado dunque cercando? Dopo Gesù tu sei tutta la mia speranza. Ti dico quindi con san Bonaventura: “Salvezza di chi t’invoca, salvami!”
(da Le Glorie di Maria, Parte II, III, 5)
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