16. La misericordia di Dio sugli Esercizi Spirituali. 1755.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
16. La misericordia di Dio sugli Esercizi Spirituali. 1755.
♦ Una somma penuria di acqua affliggeva nel Maggio tutto lo stato Beneventano. Essendosi stabiliti [a Sant’Angelo a Cupolo], per meritarsi le divine misericordie, i Santi Esercizi in quella Cattedrale, il Vicario Fusco posponendo Preti e Regolari, ed anche i medesimi Gesuiti, chiamò il P. Villani. Il nostro stile chiaro, e semplice soddisfece non meno il Popolo che la Nobiltà.
♥ Generale fu la compunzione; e in una sola comunione si contarono sopra tremila persone. Monsignor Arcivescovo ne piangeva per tenerezza. Si confessava da tutti, che simile compunzione neanche si era veduta nelle Missioni del P. Cacciotti, e del Ven: P. Francesco di Geronimo. Fu tale la soddisfazione in tutti li ceti, che prolungati si vollero li Santi Esercizi sino a giorni dodici.
♦ Tali furono i principi di questa fondazione [S. Angelo a Cupolo]. Monsignor Pacca ne fu così soprapieno di contentezza, che volle di persona portarsi in Nocera per conoscere Alfonso, e ringraziarlo, come Autore di tale aiuto e così salutare prestato al suo Popolo. Sopratutto lo premurò di volerlo in Benevento colla S. Missione; ed Alfonso si compromise nel futuro Novembre.
♦ Spiegò l’Arcivescovo che a lui dopo Dio, affidava gli interessi della propria Diocesi; ed offrì se stesso e quanto aveva in sussidio dei nostri e della fabrica.
Per finché visse stimò i Missionari come suoi Angioli tutelari: né si moveva senza il consiglio di quelli a far cosa di peso.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Secondo, Cap. XLI).