LA FEDE DI MARIA

28. LA FEDE DI MARIA

La beata Vergine è madre della fede, così come è madre dell’amore e della speranza (cf. Sir 24,24 Vg), perché, come afferma sant’Ireneo, con la sua fede riparò il danno arrecato da Eva con la sua incredulità: “Ciò che Eva legò con la sua incredulità, Maria lo sciolse con la fede”.  Mentre Eva, conferma Tertulliano, per aver creduto al serpente anziché alla parola di Dio, apportò la morte, la nostra Regina, credendo alle parole dell’angelo, portò al mondo la salvezza: “Eva aveva creduto al serpente, Maria credette a Gabriele: il peccato che Eva commise credendo, Maria credendo lo cancellò”. Acconsentendo all’Incarnazione del Verbo, per mezzo della sua fede Maria aprì allora agli uomini il paradiso. […]

Per la sua fede la Vergine fu proclamata beata da Elisabetta: E beata colei che ha creduto nell’adempimento dello parole del Signore (Lc 1,45). Sant’Agostino scrive: “Maria fu più beata nell’accogliere la fede di Cristo, che nel concepire la carne di Cristo”.
Maria ebbe più fede di tutti gli uomini e di tutti gli angeli. Vedeva il Figlio suo nella stalla di Betlemme e lo credeva il creatore del mondo. Lo vedeva fuggire da Erode e continuava a credere che egli era il Re dei re. Lo vide nascere e lo credette eterno. Lo vide povero e bisognoso di cibo, e lo credette Signore dell’universo; posto sul fieno e lo credette onnipotente. Osservò che non parlava e credette che era la Sapienza infinita. Lo sentiva piangere e credeva che egli era il gaudio del paradiso. Lo vide infine morire vilipeso e crocifisso e, mentre negli altri vacillava la fede, Maria continuò a credere fermamente che egli era Dio: Stava presso la croce di Gesù sua Madre (Gv 19,25). Meditando su queste parole sant’Antonino scrive: “Maria stava salda nella fede, che conservò incrollabile, nella divinità di Cristo”.  […]

Imitiamo la fede di Maria. Ma come possiamo imitarla? La fede è insieme dono e virtù. E’ dono di Dio in quanto è una luce che Dio infonde nell’anima; è virtù in quanto l’anima la mette in pratica. Perciò la fede ci deve servire da regola non solo per credere, ma anche per agire. Dice san Gregorio: “Crede veramente colui che mette in pratica ciò che crede”. E sant’Agostino: “Tu dici: io credo. Fa’ quello che dici: questo è la fede”. Avere una fede viva significa vivere secondo quello che si crede: Il mio giusto vivrà per la fede (Eb 10,38). Così visse la beata Vergine, a differenza di coloro che non vivono secondo quello che credono e la cui fede è morta, come dice san Giacomo: La fede senza le opere è morta (Gc 2,26).

Diogene andava cercando dappertutto un uomo: “Cerco un uomo”. Ma Dio, fra tanti fedeli che vi sono, par che vada cercando un cristiano: “Cerco un cristiano” Infatti molto pochi sono quelli che ne hanno le opere; la maggior parte ne ha soltanto il nome. A costoro si dovrebbe dire ciò che Alessandro Magno disse ad un soldato codardo che si chiamava Alessandro come lui: “Cambia nome o cambia vita”.
(da Le Glorie di Maria, Parte II, III, 4)

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“Eva aveva creduto al serpente, Maria credette a Gabriele: il peccato che Eva commise credendo, Maria credendo lo cancellò”. Acconsentendo all’Incarnazione del Verbo, per mezzo della sua fede Maria aprì allora agli uomini il paradiso".