L’Incarnazione

5. L’Incarnazione

Si è incarnato per opera dello Spirito Santo, e si è fatto uomo (Credo). Dio aveva creato il primo uomo perché lo amasse e servisse in questa vita, per condurlo poi nella vita eterna a regnare in paradiso. A tal fine lo aveva arricchito di luce e di grazie. Ma l’uomo, ingrato, si ribellò a Dio negandogli l’obbedienza che gli doveva per giustizia e per gratitudine. Così l’uomo ribelle, con tutta la sua discendenza, rimase privo della grazia divina ed escluso per sempre dal paradiso. Perciò, dopo la caduta gli uomini erano perduti e vivevano come ciechi fra le tenebre nell’ombra della morte. […]

Allora Dio, vedendo gli uomini ridotti in questo stato così miserabile, mosso a pietà, decise di salvarli. E come? Egli mandò sulla terra non un angelo o un serafino ma, per manifestare al mondo l’immenso amore che portava agli uomini ingrati, ha mandato il proprio Figlio in una condizione simile a quella del peccato (Rm 8,3): mandò il suo medesimo Figlio a farsi uomo e a vestirsi della carne degli uomini peccatori, affinché egli, con le sue pene e con la sua morte, placasse la divina giustizia per i loro delitti, e così li liberasse dalla morte eterna; e riconciliandoli col suo divino Padre, ottenesse loro la grazia divina e li rendesse degni di entrare nel regno eterno.

Meditiamo da una parte la rovina immensa provocata dal peccato, che priva l’uomo dell’amicizia di Dio e del paradiso e lo condanna ad una eternità di pene. Dall’altra meditiamo l’amore infinito che Dio dimostrò in questa grande opera della Incarnazione del Verbo, facendo in modo che il suo Unigenito venisse a sacrificare la sua vita divina per mano di carnefici su di una croce, in un mare di dolori e di vituperi, per ottenere a noi il perdono e la salvezza eterna. Contemplando questo grande mistero, ognuno dovrebbe esclamare: O bontà infinita, o misericordia infinita: un Dio si fa uomo per venire a morire per me!

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Schmalzl M., Il profeta Elia - Particolare da Ultima Cena 1884 (Raccolta Marrazzo)."

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Da Novena del Santo Natale, Avvento, 1.