Mons. Philemon Kurczaba, C.Ss.R. 1913-1995 – Ucraina.
Mons. Philemon Kurczaba, C.Ss.R. 1913-1995.
Database Ufficiale CSSR
- Cognome = Kurczaba
- Nome = Philemon
- Nazionalità = Ucraina –(Vice Provincia Ruteniense in Galizia)
- Nato = 21-Dic-1913
- Morto = 26-Ott-1995
- Professione = 2 21-Set-1932
- Sacerdote = 25-Lug-1937
- Vescovo = 23-Feb-1985
Mons. Filemon Kurczaba (Kurtschaba) è morto il 26 ottobre 1995, dopo una lunga e dolorosa malattia. I funerali sono stati celebrati nella cattedrale di San Giorgio, Lviv (Lemberg) il 30 ottobre. In seguito è stato portato a riposare accanto all’eroico Mons. Mvkola Czarneckv (Tscharnetsky) C.Ss.R., morto nel 1959 poco tempo dopo la sua liberazione, dopo aver trascorso 13 anni di lavori forzati in Siberia
Il 6 giugno 1990, Mons. Kurczaba, dopo molti anni e per la prima volta ha potuto visitare la nostra casa generalizia a Roma. In occasione di quella storica visita , il Generale P. Lasso, rese pubblica la decisione del Consiglio Generale dell’otto dicembre 1989 di elevare la Viceprovincia di Lviv in Provincia.
Nel novembre 1990, dopo l’elezione del P. Ihor Wozniak a Provinciale, Mons. Kurczaba, per la sua grande esperienza e i molti contatti con tutti i suoi confratelli, è stato nominato Consigliere Provinciale con l’autorizzazione del P. Generale.
Nel 1946, su pressione del governo sovietico. La Chiesa Cattolica Greca (Ucrainiana) venne soppressa e costretta a unirsi alla Chiesa Ortodossa Russa. Tutto ques to aveva come conseguenza. La soppressione degli Istituti Religiosi Cattolici. La maggior parte dei nostri confratelli furono fatti prigionieri, molti di essi per molto tempo e in condizioni estremamente difficili e il resto venne disperso.
La Chiesa Cattolica Greca divenne una Chiesa clandestina, una Chiesa perseguitata. La “Chiesa delle catacombe”.
Durante tutto questo tempo, l’unica persona ad aver contatti diretti con tutti i confratelli, è stato il Vice-provinciale P. Kurczaba.
Il 16 gennaio 1991, con la riorganizzazione della Chiesa Cattolica Ucraina, Mons. Kurczaba fu nominato vescovo ausiliare aggiunto all’arcivescovado di Lviv titolare di Sede di Abritto.
Nel 1990 ha scritto la seguente sintesi autobiografica
degli anni della persecuzione .
Era l’epoca della prima guerra mondiale.
Sono nato il 21 dicembre 1913 in una famiglia di sei figli. Ricordo molto poco della mia infanzia, poiché era il periodo della prima guerra mondiale.
Quando nacqui ero cittadino austriaco, ma alla fine della guerra finimmo sotto l’autorità della Russia (lo Zar). Allora scoppiò il conflitto polacco-ucraino e i bolscevici occuparono la nostra regione. Il generale Woroschilow pose per due volte il quartiere generale nel nostro paese. Mio padre non rientrò dalla guerra. La Galizia divenne parte dello stato polacco appena creato.
Terminata la scuola primaria, il professore insisteva perché fossi inviato alla scuola superiore. Per la famiglia questo presupponeva un grande sacrificio, ma mia madre, vedova, che vedeva in me un futuro sacerdote, diede il suo consenso.
Nel 1931, terminata la scuola superiore nell’educandato redentorista di Zboiska, entrai in noviziato . Al termine dell’anno di noviziato, venni accettato nella Congregazione e inviato in Belgio per gli studi teologici. Ho studiato filosofia a Lovanio e teologia a Beauplateau.
Nel 1937 venne a farci visita il vescovo redentorista di Wolynien, Mikola Czarnecky di ritorno dalla visita Ad Limina a Roma e mi ordinò sacerdote. Sono tornato nell’ovest dell’Ucraina, dove rimasi sino all’inizio della seconda guerra mondiale, come professore nell’educandato.
La Luftwwaffe (forza aerea tedesca ) bombardò le fabbriche e le raffinerie della zona e io mi rifugiai nella cantina del collegio. In realtà dovevamo proteggerci dai soldati polacchi che sparavano contro il monastero.
La Luftwwaffe non ha ma i bombardato obiettivi civili: Nella cappella, un proiettile colpì l’icona di Nostra Signora (Sino a quel giorno avevamo tenuto nascosta l’icona). Quando arrivarono i tedeschi, siamo stati internati a Holosko per quattro giorni, perché i soldati polacchi li avevano bombardati dalla nostra casa.
In accordo con il patto Stalin-Ribbentropp, l’esercito tedesco si ritirò e arrivarono i “Liberatori”. I comunisti di nessun’altra cosa erano interessati se non di derubarci. Rimasero stupiti per il fatto che non avessimo tesori nascosti.
L’esercito sovietico espropriò il nostro monastero e lo trasformò in caserma. La maggior parte di noi andammo a Lviv e ci siamo presi cura delle parrocchie che erano state abbandonate dal clero secolare fuggito per paura del Governo Generale (il nuovo governo) . Fui parroco per quasi due anni nel paese di Thajlowe-al-Bely.
I comunisti dispersero tutte le comunità religiose, ma non si immischiarono con le parrocchie, benché in seguito abbiano confiscato i terreni della chiesa, trasformandoli in fattorie collettive.
Paura permanente.
Ognuno viveva in uno stato di perenne paura di essere detenuto, allo stesso tempo che filtravano notizie che un prete era stato arrestato, un altro deportato o morto in strane circostanze.
Dei Redentoristi, il P. Zenowij Kowalyk fu fatto prigioniero ne l 1940. Non fece più rit
rno e dal racconto fatto da alcuni testimoni oculari si sa che è morto come un martire: fu crocifisso sul muro della prigione di Zamarstyniv.
Nel 1941 tornarono i tedeschi, che si occuparono soprattutto degli ebrei. Feci ritorno al monastero di Zboiska. Lì, come padre ministro, ero incaricato delle cose materiali. Con i prodotti della terra e con i talloncini del razionamento, riuscii a mantenere in piedi l’educandato con 90 razazzi.
Quando, per la seconda volta, arrivarono i “Liberatori’, fummo cacciati dal nostro convento. Per esser e più esatti, ci riunirono tuttii redentoristi in Holosko (1946) e cominciarono con le detenzioni . Il P. Wasyl Welyczkowoskyj fu arrestato a Ternopil.
Allora iniziò anche il processo di incorporazione forzata della Chiesa Cattolica Greca alla Chiesa Ortodossa Russa. I Redentoristi belgi rientrarono nel loro paese. L’ultimo a partire è stato il nostro Provinciale P. Joseph Vogt nel marzo 1948, non essendogli stato rinnovato il permesso di soggiorno.
Noi andavamo vagando in tutte le direzioni; alla ricerca di qualche lavoro autorizzato e cercando di prepararci a qualche professione civile, in particolare come operatori sanitari.
I novizi vennero inviati in Polonia per continuare gli studi a Tuckow.
Nel 1948, le autorità ci riunirono nuovamente tutti prima di inviarci al monastero degli Studitas in Uniw, Questo monastero è stato trasformato in pensionato per anziani nel 1950. Di conseguenza, ci lasciarono liberi, ma a due condizioni: prima di tutto, non stabilirci a Lviv e, ciò che era più grave, ci venne detto che avremmo sofferto le peggiori conseguenze se avessimo lavorato come sacerdoti cattolici.
lo mi ritirai presso mia madre che aveva bisogno di essere assistita e vissi con lei sino al 1958 e avevo un mio lavoro. In paese vi era una comunità ortodossa. Era sottoposta a continui controlli e a una vigilanza permanente.
Quando morì mia madre, decisi di darle una sepoltura cattolica. Non era mai andata nella chiesa ortodossa del paese. Quando la deposi nel sepolcro, ero completamente solo. Il responsabile dell’autorità locale rispettò il mio coraggio. Risultò chiaro, che benché dovessi essere arrestato, avevo il diritto di seppellire mia madre rispettando la sua volontà.
Lavoro pastorale clandestino.
Allora la Chiesa Cattolica iniziò ad organizzare il suo lavoro pastorale clandestino. Il P. Wasyl Welyczkowoskyj, che era stato condannato a morte e, successivamente, deportato in Siberia, ritornò. Altri ancora ritornarono dalla prigionia.
l redentoristi iniziarono a raggrupparsi. Tornammo ai lavori ordinari durante la settimana, ma il nostro tempo libero, lo dedicavamo alla guida delle anime. Abbiamo aiutato, specialmente, suore che avevano organizzato in segreto un noviziato e avevano un buon numero di nuove aspiranti. Anche noi cominciammo ad accettare novizi e a formarli. Li preparavamo durante cinque o sei anni, impartivamo cors i di teologia individualmente o in gruppi di due.
Quando stava per terminare il corso, il vescovo Mykola Czarnecky tornò dalla Siberia e li ordinò preti. In due anni ne ordinò 50, tra religiosi e del clero secolare.
Nell’Arcidiocesi di Lviv i redentoristi hanno sempre avuto una situazione di responsabilità . Il Provinciale P. Vogt è stato Vicario Generale sino a che non fu costretto a lasciare la carica. Il suo posto venne preso dal P. Johann Ziatyk che non poté accettare l’incarico senza la previa autorizzazione delle autorità superiori. Siamo riusciti a prendere contatto con l’arcivescovo Josep Slipjy, che ci ha inviato una cartolina con queste parole: Io do tutto ciò che ho!
Nel 1949 P. Ziaryk è stato arrestato e per un anno tenuto sotto sorveglianza.
Di ritorno dalla Siberia, il vescovo Mykola Czarnecky pensava di non aver alcuna giurisdizione in Galizia, perché era esarca di Wolhynien. Però tutte le questioni di Diritto Canonico, ordinazioni, direzione delle suore, caddero su di lui.
Cera un canonico che aveva giurisdizione su Lviv, ma il suo nome non poteva essere reso noto. Questi delegò la propria giurisdizione al vescovo Czarne ky, che non aveva ancora ordinato alcun vescovo, nonostante fosse stato chiesto di pensare alla propria successione.
Quando l’Arcivescovo Slipjy fu costretto a partire in esilio a Roma, inviò un telegramma a Lviv. Nel riceverlo, il redentorista P. Wasyl Welyczkowoskyj partì immediatamente per Mosca e fu consacrato arcivescovo di Lviv in un corridoio dell’hotel “Rossija”. Laconsacrazione avvenne nel corridoio, perché era ben noto che le camere erano controllate con microfoni.
A sua volta, egli consacrò vescovi i redentoristi P. Volodymyr Sterniuk e P. Petro Kosak,
L’Arcivescovo Welyczkowoskyj venne privato della Cittadinanza quando si re ò a visitare i suoi parent iin Jugoslavia. In seguito morì in Canada.
Le consacrazioni dei vescovi vennero con fermate dal Vaticano. I contatti vennero stabiliti tramite la Polonia.
Il vescovo Petro Kosak morì per un attacco cardiaco nel 1984 a Zymna dove viveva.
L’anno dopo, nell’anniversario della rivoluzione di ottobre, l’arcivescovo Sterniuk mi consacrò vescovo. Vi erano soltanto due testimoni. Per non lasciare vacante l’esarcato di Wolhynien, mi venne dato il titolo di vescovo di Luck . Come vescovo ausiliare, sono stato incaricato soprattutto della città di Lviv e delle comunità religiose.
Mi sono occupato specialmente della nostra Congregazione. P. Johann Zityk e P. Wasyl Rudka sono stati i due provinciali successori di P. Vogt . Furono arrestati e messi in carcere. Siccome io ero il più anziano, sono stato eletto a questa carica, che ho mantenuto sino ad ora.
Dopo 15 anni venne a farci visita il Provinciale di Boemia-Moravia. Aveva l’incarico da parte del Generale di Roma di confermarmi nell’ufficio.
Per molti anni, la mia preoccupazione principale è stata quella della formazione dei novizi che venivano tra noi. I confratelli più anziani, poco a poco morirono, ma il numero dei novizi è sta to una sorgente di gioia. Oggi abbiamo quattro sacerdoti in più rispetto al periodo anteriore alla guerra.
Il noviziato è orientato alla formazione di sacerdoti per la Congregazione.
Più tardi abbiamo cercato di avere fratelli per la Congregazione. Siamo quattro redentoristi con più di 80 anni. Ve ne sono 10 nella formazione, avendo già terminato il noviziato e quattro sono al noviziato. lo non sono tra i più giovani e spero di poter presto lasciare ad un altro la mia carica.
Ringrazio Dio per tutti i miei lavori e guardo al futuro con speranza. La Chiesa Cattolica Ucraina tornerà a fiorire.
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C.Ss.R. Communicationes, Roma, n. 118, dicembre 1995
Responsabile: Geraldo Rodrigues
Traduzione: Tito Furlan
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