P. Conrado Maria Kohlmann, C.Ss.R. 1879-1944 – Baviera/Brasile.
P. Conrado Maria Kohlmann, C.Ss.R. 1879-1944.
Il redentorista P. Conrado Maria Kohlmann, 1879-1944, Baviera, Provincia di Monaco, poi in Brasile, dove arrivò nel 1909. Fu direttore e professore dei ragazzi in formazione e poi missionario in tante contrade dello stato di San Paolo. Morì a 65 anni.
Dati Ufficiali
- Cognome = Kohlmann
- Nome = Conrado Maria
- Nazionalità = Baviera – (Provincia di Monaco)
- Nato = 05-Feb-1879
- Morto = 28-Ott-1944
- Professione = 08-Set-1903
- Sacerdote = 13-Giu-1908
Un altro grande missionario che ha lavorato e sofferto per la Provincia di San Paolo.
Era della città di Seisling (Germania), dove nacque il 5 febbraio 1879. Sin dall’infanzia mostrò vivo desiderio di diventare sacerdote e appa poté, entrò nel giovenato della Provincia-Madre (Monaco) nel 1903.
Fu ordinato sacerdote nel 1908, e l’anno successivo arrivò in Brasile. Il suo sogno era di dedicarsi alle missioni; ma l’obbedienza lo mise nel giovenato di Aparecida come Direttore e Professore. Ma anche così, quando gli era possibile, stava in chiesa, aiutando nelle confessioni e nei battesimi.
Nel 1921 fu assegnato a Campininhas, dovee, combinando la sua buona salute ad uno zelo straordinario, percorse tutto il sud del Goias in continuo apostolato. Non conosceva stanchezza o difficoltà; sempre a cavallo, faceva tanto cammino quanto bisognava a raggiungere un ammalato che lo aveva richiesto. I pericoli che affrontava nell’entroterra: la fame, la sete che spesso doveva sopportare, il lavoro della predicazione continua, la notti in bianco, erano come capitoli che solo Dio sa, scritti com’erano “in libro vitae”.
Dal 1936 al 1941 lavorò nelle Missioni del Stato di San Paolo. Durante questo periodo fu anche a Pindamonhangaba, dove fece molto per valorizzare la terra: tutto il giorno era intento al lavoro con la zappa e con l’ascia, per dotare il noviziato di un giardino, di un frutteto, di viali per abbellire la casa.
Ma non dimenticava le missioni; era presente in tutte, sempre con lo stesso entusiasmo e devozione. Tuttavia, il suo sogno era di tornare a Goias, perché lì si sentiva meglio in mezzo ai semplici. Ed era lì che voleva finire i suoi giorni.
Nel 1942, tutto felice, fece ritorno alle missioni di Goias. La sua la salute, però, non era più la stessa. E quando realizzò chenon poteva più continuare come superiore di Campinas, rinunciò all’incarico, passando ua vivere nel silenzio della sua stanza. Questo riposo forzato, con la certezza che la fine si avvicinava, era una dura penitenza per il suo zelo; ma l’accettò, aggrappandosi alla preghiera nella sua stanza o in cappella, e pregando con entusiasmo per l’opera missionaria dei suoi confratelli.
Con il cuore ormai debole, passava notti in cianco, e riusciva a respirare a malapena. Così visse i suoi ultimi giorni tra la vita e la morte, recitando continue giaculatorie che ben rivelavano la sua conformità e la grande speranza.
Il 28 ottobre 1944 pregò insiema al fratello, che lo assisteva, dalle otto alle undici della notte, quando entrò in agonia. Poche ore dopo spirò e portò con sé nell’eternità il merito conseguito per i trentacinque anni di intenso apostolato.
CERESP
Redentorista Centro di Spiritualità – Aparecida-SP
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