In memoria di P. Dola Rafanomezantsoa redentorista

In memoria di P. Adolphe Zafimahatratra Rafanomezantsoa, C.Ss.R. – Madagascar.

Carissimi,

affido a questa mia la memoria di p. Rafanomezantsoa Zafimahatratra Adolphe (1972-2018) che tutti noi ricordiamo semplicemente come DOLA, deceduto alle ore 21 di lunedì 25 u.s. in Madagascar.
La notizia della sua morte, oltre che i suoi parenti e confratelli in Madagascar, ha addolorato tutti coloro che l’hanno conosciuto durante la sua permanenza in Italia.
Ha provocato un’acuta sofferenza anche in me, che invano – insieme alla sua comunità di Teano – avevo cercato di dissuadere Dola da un viaggio nella sua terra. Il matrimonio di un fratello e il pericolo di vita in cui incombeva la nonna erano stati, tra gli altri, i motivi per cui Dola aveva insistito, in modo a dir poco deciso. Aggiungendo il fatto che lui mancava da una visita in famiglia da tre anni.

Vi risparmio altri elementi, riservati al discernimento e alla discrezione di un Superiore Maggiore. Fatto sta che Dola era partito il 1 giugno u.s., e il suo ritorno era preannunciato proprio per oggi 28 giugno.
Dalle notizie che mi giungono dal Madagascar risulta che una settimana fa egli aveva accusato problemi respiratori e una certa insofferenza al vento e alla polvere, oltre che un malessere allo stomaco. Lo scorso sabato 23 però era stato in condizione di celebrare il matrimonio del fratello, salvo poi accusare di nuovo gli stessi problemi di respirazione, che sul momento non sono stati affrontati con la giusta terapia: gli è stato dato un medicinale per lo stomaco, sottovalutando forse il problema respiratorio.
Risulta anche che p. Dola alcuni anni fa accusò qualche disfunzione cardiaca: elemento, questo, che forse ha contribuito a far precipitare le cose.

P. Adolphe Zafimahatratra Rafanomezantsoa (1972-2018), chiamato semplicemente Dola. Viveva nella comunità di Teano (CE), ma è morto improvvisamente in Madagascar dove si era recato a visitare la famiglia a soli 46 anni.

P. Dola era nato ad Andramasina, diocesi di Antananarivo, da una famiglia di semplici agricoltori, il 4 luglio 1972: pochi giorni, dunque, e avrebbe compiuto 46 anni. Bussò alla porta dei Redentoristi il 24 settembre 1996, emettendo i primi voti ad Anjiro il 29 settembre 2000, quelli perpetui il 27 giugno 2004, e accedendo al grado del presbiterato il 18 settembre 2005, consacrato da Mons. Antonio Scopelliti nel Centro Sainte Thérese ad Andranokoboka.

Assegnato prima alla comunità di Vohemar e dal 2008 alla Maison St. Alphonse in Antananarivo, trascorse alcuni mesi (dicembre 2009-luglio 2010) in Italia: prima a Pagani e poi a Teano.
Dopo un breve periodo in Madagascar, i Superiori lo richiamarono in Italia, per cui dal 6 marzo 2012 è stato membro della comunità di Teano.

Nella figura di P. Dola ho ritrovato molte delle caratteristiche del popolo malgascio: la gentilezza nel tratto, la volontà di non disturbare, una deferenza che ovviamente risale anche al rapporto di quella gente con noi del Nord del mondo: i vasà, che nel passato sono stati anche colonizzatori e invasori dell’Isola Rossa.
Il suo inserimento in Italia non è stato facile: le differenze di cultura, le difficoltà con la lingua, la distanza dalla sua famiglia, alcune problematiche personali hanno reso più laborioso del previsto il suo ambientamento e creato qualche disagio. Pur tuttavia, è riuscito a farsi volere bene dalla gente.

Forse per compensare a tanta difficoltà, P. Dola si è buttato a capofitto nell’impegno che meglio gli riusciva, quello dello studio, a costo di orari estenuanti e “inusuali” di lavoro, e valorizzando la sua bella intelligenza. Iscrittosi alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione san Tommaso, in Napoli, ha conseguito una prima laurea in teologia pastorale, difendendo il 12 novembre 2014 una tesi su “La Chiesa e i poveri: attualizzazione dell’azione caritativa di Cristo liberatore”. E il 16 dicembre 2016 conseguendone un’altra in teologia dogmatica con una tesi sul versetto paolino “Da ricco che era” (2Cor 8,9).

Ogni volta che gli ho chiesto un aiuto “extra”, P. Dola – non senza qualche timore o ritrosia per la verità – non si è sottratto. Altrettanto accadeva quando gli si assegnava un compito preciso in casa, come la cura dell’orto. Faceva più difficoltà a prendere l’iniziativa, sempre per il citato motivo di deferenza o soggezione.
In ogni caso non faceva mancare il suo sorriso e una fraterna bonomia: e così ci piace ricordarlo.

Colgo quest’occasione per ringraziare il P. Antonio Di Masi, responsabile della comunità di Teano, per l’incoraggiamento e il supporto mostrato in modo incondizionato in favore di Dola, soprattutto per quanto ha riguardato lo studio e il conseguimento delle lauree. Altrettanta gratitudine sento di esprimere al P. Alberto Ceneri, per la vicinanza più volte espressa in favore di questo confratello, che per tanti versi esprimeva il potenziale ma anche la sofferenza patita dal popolo malgascio, così caro alla nostra Provincia.
Affido a ciascuno di voi il ricordo del p. Dola nell’eucarestia, secondo i nostri Statuti. Affido alla materna intercessione di Maria Madre del Perpetuo Soccorso, e a quella di tutti i nostri santi e beati la sua anima, perché possa contemplare in eterno il volto di quel Dio che lui ha servito generosamente su questa terra.

In Cristo Redentore.

P. Serafino Fiore cssr
Superiore Provinciale

Database Ufficiale CSSR

  • Cognome = Rafanomezantsoa
  • Nome = Adolphe Zafimahatratra
  • Nazionalità = Madagascar (Provincia di Napoli)
  • Nato = 04-Lug-1972
  • Morto = 25-Giu-2018
  • Professione = 29-Set-2000
  • Sacerdote = 18-Set-2005

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P. Dola amava lo studio. Il 12 novembre 2014 si è laureato in teologia con una tesi su “La Chiesa e i poveri: attualizzazione dell’azione caritativa di Cristo liberatore”. E il 16 dicembre 2016 conseguì un’altra in teologia dogmatica con una tesi sul versetto paolino “Da ricco che era” (2Cor 8,9).

 

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