Il secondo Adamo

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5. Il secondo Adamo
Il secondo Adamo è Cristo; e noi nella grazia dipendiamo da Lui.

Egoismo, colpa, sofferenza
sono faccende nostre, Dio, non tue.
Il peccato entrò nel mondo
attraverso un solo uomo,
e con il peccato, la morte;
e così in tutti gli uomini
passò la morte
in quanto tutti peccarono.

Son morti tutti,
per la caduta di uno solo;
ma questo, lo credo fermamente,
non è che un’ombra
della grande certezza che
la grazia di un uomo soltanto,
tu, Signore Gesù Cristo,
si è riversata abbondantemente su tutti.
E il tuo dono
non è come l’effetto
di quell’uno che peccò.
Perché il giudizio di un solo peccato
finì in una sentenza di condanna,
mentre il condono
che segue a molte cadute
finisce nell’assoluzione completa.

Se, per la caduta di uno solo,
a causa di quel solo
la morte ha regnato,
tanto più
quelli che ricevono l’abbondanza
di grazia e il dono
della giustificazione
regneranno nella vita
per mezzo del solo uomo
che venne a redimerci:
tu, mio Signore e Salvatore,
Gesù Cristo.

Per la disobbedienza di uno,
tutti sono risultati peccatori;
per l’obbedienza di uno
tutti sono resi giusti.
Dove abbondò il peccato,
la grazia ha sovrabbondato
di modo che,
come aveva regnato il peccato,
causando la morte
dell’anima e del corpo,
anche la grazia
regnasse con la giustizia,
generando vita eterna
per mezzo tuo, Gesù Cristo,
Signore nostro.

(Lettera ai Romani, cap. 5,12-21)

Noi in un certo modo siamo dipendenti da chi ci ha preceduto, nel male e nel bene. Possiamo riscoprirlo meditando sulla nostra dipendenza-nella-debolezza, dal primo Adamo. E in un senso ancora più profondo della nostra dipendenza-­nella-forza, da Cristo e dagli altri cristiani.

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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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