15. “E MOSTRACI, DOPO QUESTO ESILIO, GESU’,
IL FRUTTO BENEDETTO DEL TUO SENO”
Il cardinale Ugo mette sulle labbra di Maria queste parole del Siracide: Io feci sorgere nel cielo una luce indefettibile (Sir 24,6 Vg): ho fatto risplendere in cielo tante luci eterne quanti sono i miei devoti. Poi fa questa considerazione: “Quanti santi non sarebbero ora in cielo, se Maria con la sua potente intercessione non ce li avesse condotti!”
Perciò l’abate Blosio si rivolge alla Vergine con queste parole: “Signora, a te sono state consegnate le chiavi e i tesori del regno dei cieli”. Dobbiamo quindi continuamente pregarla di aprirci la porta del cielo; anzi lei stessa è la “porta del cielo”, come la invoca la Chiesa.
La santa Madre è anche chiamata dalla Chiesa “Stella del mare”: “Ave, stella del mare”. Spiega san Tommaso: “Come i naviganti sono guidati al porto per mezzo della stella, così i cristiani sono guidati al paradiso per mezzo di Maria”. […]
San Dionigi Certosino si domanda: Chi mai si salva? Chi giunge a regnare in cielo? E risponde: “Si salvano e regnano sicuramente quelli per i quali intercede la regina di misericordia”. Lo afferma Maria stessa dicendo: Per mezzo mio regnano i re (Pr 8,15). Per mezzo della mia intercessione le persone regnano prima nella vita mortale su questa terra, dominando le loro passioni; poi vengono a regnare eternamente in cielo, dove tutti sono re. […]
Non devono disperare di ottenere il regno celeste nemmeno quelli che hanno meritato l’inferno, se si mettono a servire fedelmente la nostra regina. Dice san Germano: “Quanti peccatori hanno cercato Dio per mezzo tuo, o Maria, e si sono salvati!” […] E’ vero che in questa vita nessuno può essere sicuro della sua salvezza eterna (cf. Qo 9,1-2 Vg). Davide domanda a Dio: Chi abiterà nella tua tenda? (Sal 14,1) San Bonaventura risponde: “Peccatori, seguiamo le orme di Maria, buttiamoci ai suoi piedi e non lasciamola finché non avremo meritato di essere benedetti da lei”, poiché la sua benedizione ci assicurerà il paradiso. […]
A quelli che la onorano, specialmente a chi, con le parole e con l’esempio, cerca di farla conoscere e onorare anche dagli altri, Maria fa questa bella promessa, che ci incoraggia a sperare con certezza il paradiso: Quelli che operano con me non peccheranno. Quelli che mi fanno conoscere avranno la vita eterna (Sir 24,30-31 Vg). “Beati dunque, dice san Bonaventura, quelli che acquistano il favore di Maria! Saranno riconosciuti dai cittadini del cielo come loro compagni, e chi porterà il distintivo di servo di Maria sarà registrato nel libro della vita”. Che serve quindi discutere su questioni come: la predestinazione alla gloria viene prima o dopo la previsione dei meriti? Siamo o non siamo già iscritti sul libro della vita? Se saremo veri servi di Maria e otterremo la sua protezione, sicuramente vi saremo iscritti. […]
Così sembra dire espressamente il Signore per bocca di Giovanni: Il vincitore sarà posto… nel tempio di Dio e non ne uscirà più. Scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città di Dio (Ap 3,12). Chi vuol vincere e salvarsi, deve portare scritto sul cuore il nome della città di Dio. E questa città di Dio è Maria. […]
Santa Maria Maddalena de’ Pazzi vide in mezzo al mare una navicella piena di devoti di Maria, e lei, facendo da nocchiera, li conduceva felicemente al porto. La Santa capì che quanti vivono sotto la protezione di Maria, in mezzo ai pericoli di questa vita, sono salvati dal naufragio del peccato e della dannazione, perché sono sicuramente guidati da lei al porto del paradiso. Sforziamoci dunque di entrare in questa navicella beata del manto di Maria e rimaniamoci sicuri del regno celeste.
(da Le Glorie di Maria, Parte I, VIII, 3).
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