29. Il denaro.
Fa’, o Signore, che il denaro mi apra strade concrete di solidarietà.
Signore, se non ti posso
servire direttamente
nell’opera della tua Chiesa,
fammi servirti indirettamente:
in coloro che lavorano,
come tuoi apostoli,
a tempo pieno.
Forse essi non hanno diritto
a mangiare e a bere?
Chi fa il soldato a proprie spese?
Chi pianta una vigna
senza poterla mai vendemmiare?
A quale pastore è proibito
bere del latte delle sue pecore?
Nella legge di Mosè c’è scritto:
«Non metterai la museruola
al bue che trebbia».
Ti dai forse pensiero dei buoi, Signore?
No, è scritto così per noi,
perché l’aratore deve arare
con speranza,
e il trebbiatore trebbiare
con la stessa speranza
di avere la sua parte di raccolto.
E ora i tuoi collaboratori,
miei colleghi cristiani,
hanno seminato
beni spirituali tra di noi;
è troppo
se raccolgono qualcuno
dei nostri beni materiali?
(Prima Lettera ai Corinzi, cap. 9,4-11)
È tempo, per ognuno di noi, di riflettere, in un clima di preghiera, sui talenti, sia economici che spirituali, che Dio ci ha affidato: come stiamo usando i nostri soldi, il tempo e le nostre capacità personali? stiamo costruendo solidarietà?
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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