Il cappello per l’ingresso in diocesi

Il cammino del vescovo Alfonso Maria de Liguori: 1762-1775.
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. Il cappello di un morto per l’ingresso in diocesi  

S. Alfonso, consacrato vescovo, fece il suo ingresso nella diocesi di S. Agata dei Goti domenica 11 luglio 1762.
Giunti all’episcopio di S. Agata e data un’occhiaia sommaria all’edificio, il nuovo vescovo scese per recarsi processionalmente nel duomo, a capo scoperto.
I canonici sul più bello si avvidero che mancava qualcosa: “E il galero dove sta? (=il cappello di cerimonia). I fiocchetti verdi sono i distintivi vescovili… Come si fa?…”
Sant’Alfonso, accortosi dell’imbarazzo in cui nuotava il capitolo della cattedrale, sorrise bonario e per cacciarlo dall’impaccio soggiunse: “Se ci tenete tanto, prendete quello del mio antecessore, e tutto è rimediato“. – I canonici si guardarono in faccia trasecolati interrogandosi a vicenda: “Quello di Mons. Danza?” – “Appunto”.
Il cerimoniere contro voglia allungò il passo e andò a staccare il cappello con il fiocco verde, che stava sospeso sul sepolcro marmoreo con un dito di polvere. Il Santo se lo calò sulla fronte spaziosa a dispetto del culto della persona, a cui i vescovi settecenteschi badavano parecchio, e passò benedicente tra due fitte ali di santagatesi stupefatti.
Terminato il Te Deum, salutò dalla balaustra gli astanti con benevolenza intrisa di umiltà e amore. Nella foga ebbe un accesso di tosse. Uno dei canonici in cappa magna disse ai vicini: “Apparecchiamoci, signori miei, per l’altro Vicario capitolare; perché se viene a Monsignore altra tosse simile a questa, di certo lo perdiamo“.
Allo scherzo spiritoso sant’Alfonso rispose con una battuta profetica: “Ma non sa che cascano più volentieri le pere acerbe che le mature?”. – Quel reverendo piuttosto robusto fu il primo dei preti, e ce n’erano d’incanutiti, chè andò all’altro mondo.
(Cf. Oreste Gregorio, Monsignore si diverte, Valsele Tip. 1987, pp. 33-34)

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Galleria di statue di S. Alfonso vescovo
Avvertenza:
i lettori possono completare le informazioni sulle foto che vengono pubblicate (scultore, anno…) scrivendo un commento che verrà pubblicato.

Particolare della statua di S. Alfonso nella Casa redentorista di Marianella in Napoli.

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Particolare della statua di S. Alfonso nella ciesa redentorista di S. Andrea dello Jonio (CZ).

One thought on “Il cappello per l’ingresso in diocesi”

  1. La statua di S. Alfonso in S. Andrea fu fatta scolpire dal sac. don Antonio Voce per grazia ricevuta dalla mamma guarita per intercessione del Beato. La statua fu scolpita a Napoli e portata via mare fino a Squillace e di lì a S. Andrea Jonio (CZ).

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