(◊ in Alsazia) P. Joseph Göettelmann (1870-1921) (Ω in Francia)
P. Joseph Göettelmann. Trois-Épis, 1921.
Terzo Superiore Provinciale della Provincia di Strasburgo 1919-1921
Il P. Joseph Göettelmann nacque nella periferia di Obernai, in Alsazia, ai piedi del monte Saint-Odile, il 24 gennaio 1870.
Fin dalla sua piccola età, si fece notare per le belle qualità del suo spirito, così che la sua devota madre gli disse un giorno: “Più tardi tu potrai fare molto bene o essere un grande scellerato”. Joseph le diede la risposta alla sera del grande giorno della sua prima comunione: “Madre mia, ho fatto voto di castità perpetua ai piedi della SS. Vergine ed io un giorno voglio diventare missionario”.
Joseph fu ricevuto all’aspirantato di Uvrier. Le sue grandi qualità gli guadagnarono rapidamente la stima e l’affetto dei suoi superiori.
Dopo il suo sacerdozio, fu di seguito professore di Filosofia allo studentato in Lussemburgo e missionario. In alcuni anni diventò esperto nell’arte della predicazione. All’età di trentadue anni fu nominato Rettore a Téterchen e poi a Mulhouse e quindi succedette P. Humbrecht come Provinciale della Provincia di Strasburgo.
Egli mise tutte le sue cure a riorganizzare gli studi all’Aspirantato e allo Studentato; stabilì una nuova fondazione in Svizzera, a Bernrain; prese parte al Capitolo Generale del 1921, dove spese molte energie in qualità di vice-segretario del Capitolo. In Italia il P. Göettelmann contrasse il germe di una febbre maligna che, sei settimane più tardi, doveva portarlo alla tomba.
Il P. Göettelmann aveva lavorato alla composizione di un’opera dove descriveva il legame tra i misteri del rosario e le virtù del mese. Solo la prima parte fu composta.
Il P. Joseph Gûettelmann era un religioso di più eminenti della Congregazione, un esempio vivente delle virtù redentoriste e sacerdotali, sia nel convento per la sua vita di preghiera e di lavoro che all’esterno per il suo zelo soprannaturale ed infaticabile.
Rigoroso osservante, quasi meticolosi, della santa Regola, da superiore ne fu anche il custode ed il difensore incorruttibile. La sua pietà, al tempo stesso tenera e ragionata, lo rendeva capace di svolgere molto fedelmente gli esercizi di preghiera prescritta dalla Regola o dalla tradizione. La pratica delle orazioni giaculatorie gli era diventata, per così dire, naturale.
Era nemico dichiarato di ogni perdita di tempo: non leggeva i giornali, non si attardava in conversazioni inutili; aveva soprattutto a cuore il lavoro interiore della sua santificazione; il suo spirito di povertà gli faceva accettare allegramente ed in silenzio ciò che poteva infastidirlo; portava i suoi vestiti consumati fino all’ultimo limite.
Da parecchi anni egli si vietava, per spirito. di mortificazione, il vino, la birra ed i liquori. La sua sobrietà era proverbiale. Non lo si sorprese mai sotto nell’impeto d’ira e del rancore; edificava il suo ambiente con l sua modesta condotta, la sua prudenza e la sua circospezione.
Dopo Dio non amò altro che la sua vocazione e la sua famiglia religiosa; fece amare e stimare la sua madre Congregazione, dedicandosi alla salvezza delle anime e cercando solo la volontà e la gloria divina.
Dopo alcuni giorni di sofferenza, il P. Göettelmann rese la sua bella anima a Dio, circondato dai suoi confratelli. —”Non recedet memoria eius e nomen eius requiretur a generatione in generafionem. ” Eccli 39-13.
Professione 19 luglio 1891.
Ordinazione sacerdotale: 10 agosto 1896.