7 – San Giovanni Nepomuceno Neumann
di P. Claudio Benedetti, 1903 – traduzione di P. Antonio Panariello, 1998.
Le date ufficiali
dal Catalogus Sodalium e dal Proprium.
- Nascita = 23-mar-1811
- Morte = 05-gen-1860
- Professione Temporanea = 16-gen-1842
- Professione Perpetua = 16-gen-1842
- Sacerdote = 25-giu-1836
- Vescovo = 13-feb-1852
- Beato = 13 ott- 1963
- Santo = 19 giu- 1977
Il profilo (le date sono state conformate a quelle ufficiali)
Il perché noi chiamiamo S. Giovanni Nepomuceno Neumann onore dei vescovi americani e decoro della Congregrazione del SS. Redentore appare chiaro da questa sua breve biografia.
Nacque a Pracatiz in Boemia il 23 marzo del 1811. Dall’infanzia diede tali segni di pietà e di ingegno che molti si congratularono con sua madre, donna religiosissima. Ogni giorno si deliziava a servire i sacerdoti che celebravano e, per di più, digiunava al punto che per debolezza un giorno stramazzò a terra.
A Budweis, prima nel ginnasio statale, poi nel seminario vescovile, seguì gli studi letterari e filosofici, nell’arciginnasio di Praga terminò il corso di teologia: ovunque superò i compagni per pietà e diligenza.
Quando finalmente stava per ascendere ai sacri ordini, tra il pianto dei genitori e parenti lasciò la casa paterna. Allora, senza alcun aiuto, fiducioso solo in Dio, percorse la Germania e la Francia, cercando il modo di come arrivare all’America settentrionale, dove da tempo si sentiva chiamato da Dio.
Trovata l’occasione propizia, si imbarcò dal Canale della Manica, si affidò al mare e, navigando per lungo tempo, con la protezione di Dio sbarcò felicemente a New York, dove, accolto con gioia dal Vescovo, ricevette i sacri ordini. Subito fu inviato nella regione che si estendeva per lungo tratto nella zona occidentale dello Stato di New York per evangelizzare i popoli ancora pagani.
Nessuno può raccontare e pensare quante fatiche, molestie, offese, ristrettezze dovette affrontare. Desideroso di maggiore perfezione, quattro anni dopo quelle missioni, d’accordo con il Vescovo, nel 1840 entrò nell’Istituto di S. Alfonso. Terminato favorevolmente il noviziato, emise i voti religiosi.
Gradatamente diresse parecchie case e poi l’intera provincia liguorina fondata in America. Si comportò egregiamente: eccelse tanto per lo splendore delle sue virtù da essere stimato primo nella perfezione. Diffusasi la fama della sua santità e dottrina fu elevato alla sede vescovile di Filadelfia.
Qui fu pari nell’incarico, vera guida e modello del gregge, non si riposò mai per allontanare le pecore affidategli da pascoli nocivi e portarle alla salvezza. Predicava, passava ore intere a confessare, visitava gli ammalati e li comunicava; andava spesso nelle pubbliche prigioni, assisteva i moribondi; cresimava i fanciulli; vigilava con attenzione a che i sacerdoti assolvessero debitamente il ministero ricevuto… Queste erano le mansioni prioritarie del suo incarico.
Inoltre ridiede splendore e culto alle chiese, ricostruì dalle fondamenta la cattedrale; fondò seminari per i giovani chierici, speranza della Chiesa; costruì ospizi per accogliere bimbi abbandonati; aprì scuole elementari per formare le menti dei fanciulli alla pietà; indisse sinodi per promuovere e ripristinare la sacra disciplina; ogni due anni visitò l’intera diocesi.
Nell’anno 1854 partecipò a Roma alla solenne assemblea dei Vescovi, durante la quale da P. Pio Xla Beata V. Maria fu definita immune dal peccato originale (Immacolata) e visitò le basiliche degli Apostoli. Tornato a Filadelfia, propagò nella sua diocesi l’adorazione pubblica del SS. Sacramento detta delle 40 ore, che egli aveva praticato a Roma. Alla fine, dopo aver consumato per la gloria di Dio e la salvezza delle anime tutte le sue forze fisiche e spirituali, colpito da un improvviso malore, morì il 5 gennaio 1860 tra le braccia del Signore.