20. Gesù mediatore
Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi (Rm 8,32). L’eterno Padre ci ha dato il suo medesimo Figlio come mediatore, come avvocato presso di sè e come vittima di espiazione per i nostri peccati. Pertanto noi non possiamo più diffidare di ottenere da Dio qualunque grazia, se gliela domandiamo per mezzo del Redentore. Come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? (Rm 8,32), aggiunge l’Apostolo.
Che cosa ci negherà Iddio, non avendoci negato il Figlio? Tutte le nostre preghiere non meritano di essere esaudite, anzi nemmeno considerate dal Signore perché noi non meritiamo grazie, ma castighi per i nostri peccati. Però merita di essere esaudito Gesù Cristo, che intercede per noi e offre tutti i patimenti della sua vita, il suo sangue e la sua morte.
Il Padre non può negare niente a un Figlio così caro, che gli offre un prezzo di infinito valore. Egli è innocente; tutto quello che paga alla divina giustizia è per espiare i nostri debiti; e la sua espiazione è infinitamente più grande di tutti i peccati degli uomini. Non sarebbe giusto che perisse un peccatore che si pente delle sue colpe e che offre a Dio i meriti di Gesù Cristo, il quale ha già pagato per lui in maniera sovrabbondante. Ringraziamo dunque Dio e speriamo sempre nei meriti di Gesù Cristo.
Preghiera
Dio e Padre mio, non posso più diffidare della tua misericordia; non posso temere che tu mi neghi il perdono dei peccati e che non mi doni tutte le grazie di cui ho bisogno per salvarmi, dal momento che mi hai dato il tuo Figlio perché io te l’offra in mio favore. Tu mi hai donato Gesù Cristo proprio per perdonarmi e per rendermi degno delle tue grazie, e mi comandi di offrirtelo e di sperare da te la mia salvezza per i meriti suoi.
Sì, mio Dio, voglio obbedirti e ti ringrazio. Ti offro i meriti di questo Figlio e per essi spero nella tua grazia, che ripara la mia debolezza e tutti i danni che io mi sono causato coi miei peccati.
Bontà infinita, mi pento di averti offeso e ti amo sopra ogni cosa: d’ora in poi ti prometto di non amare altro che te. Ma questa mia promessa non servirà a niente, se tu non mi aiuti. Per amore di Gesù Cristo dammi la santa perseveranza e il tuo amore; donami la luce e la forza di compiere tutti i tuoi santi voleri. Fiducioso nei meriti di Gesù Cristo, spero che mi esaudirai.
Maria, Madre e speranza mia, prego anche te di ottenermi queste grazie per amore di Gesù. Madre mia, esaudiscimi.
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da Novena del Santo Natale, Avvento, 18.