Gennaio 5 fede

5 gennaio – San Giovanni Nepomuceno Neumann, redentorista
Fede ci vuole ad amare Dio. Io sono già risoluto a. vivere e a morire impastato di fede. La fede mi è vita e la vita mi è fede. (S. Gerardo Maiella, 1726-1755, da O. Gregorio, Lettere e scritti di S. Gerardo Maiella, Lettera XXV, Materdomini 1949, p pag. 64.

Si dovrebbe ignorare la vita di San Gerardo per dubitare delle sue parole e per non credere che egli vivesse continuamente di fede. Questa virtù gli metteva nell’animo la sicurezza di ottenere tutto da Dio, fin da giovane. Per la sua grande fede una volta, essendogli caduta la chiave dell’appartamento del Vescovo di Lacedonia nel pozzo, ottenne dal Bambino Gesù, da lui attaccato alla fune al posto del secchio, che gliela ripescasse. Un miracolo della fede, forse non imitabile… Ecco invece come si rende imitabile S. Gerardo in questa virtù: egli aveva proposto: «Da oggi avanti tratterò con i sacerdoti con tutto il rispetto possibile, come se fossero la persona di Gesù Cristo, riguardando in essi la grande dignità».

(da Spigolature, a cura di P. Pompeo Franciosa 1987)

Il Santo redentorista di oggi
San Giovanni Nepomuceno Neumann (1811-1860)

San Giovanni Nepomuceno Neumann (1811-1860)

Giovanni Nepomuceno Neumann nacque a Prachatitz in Boemia (Repubblica Ceca) il 28 marzo 1811. Studiò teologia nel seminario di Budweís. Entusiasmato per la vita missionaria e desideroso di portare anime a Cristo, decise di lasciare la patria per dedicarsi agli emigrati europei residenti in America, privi di aiuto spirituale.
Fu ordinato sacerdote dal vescovo di New York, e subito si prodigò nella cura pastorale delle vaste zone che circondano le cascate del Niagara.
Desideroso di vivere in una comunità religiosa che meglio rispondesse alla sua brama missionaria, entrò nella Congregazione del  SS.mo Redentore. Fu un instancabile missionario, preoccupandosi in particolare degli emigrati tedeschi prima in Baltimora, poi a Pittsburgh. Svolse il ruolo di vice-provinciale dei Redentoristi dal 1846 al 1849, quando divenne parroco della chiesa di Sant’Alfonso in Baltimora.
Nel 1852, a 41 anni, fu nominato vescovo di Filadelfia. Incise fortemente nella vita religiosa degli Stati Uniti fondando Scuole Cattoliche e promuovendo il culto dell’Eucaristia. In due anni il numero degli alunni nelle Scuole parrocchiali passò da 500 a 9000. Fondò un nuovo Istituto: le Suore del terzo Ordine di san Francesco. Nel breve spazio di 7 anni costruì 89 chiese, alcuni Ospedali e Orfanotrofi.
Degno figlio di Sant’Alfonso, fece come lui il voto di non perdere mai tempo. Fu un vescovo santo e infaticabile. Visitò ininterrottamente la vasta diocesi; giunse  a percorrere fino a 40 km. di montagna, a dorso di un mulo, solo per cresimare una fanciulla inferma.
Il 5 gennaio 1860, a 49 anni, morì improvvisamente di infarto in una strada di Filadelfia.
Beatificato durante il Concilio Vaticano II il 13 ottobre 1963, fu canonizzato il 19 giugno 1977. Nella omelia della canonizzazione Paolo VI riassumeva l’attività del nuovo Santo in queste parole: “Era vicino agli ammalati, amava incontrarsi con i poveri, era amico dei peccatori e ora costituisce la gloria di tutti gli emigrati”.