Gennaio 26 fede

26 gennaio
Un mezzo generale per sapere se si vivifica la propria fede, consiste nel domandare a se stesso se si lavora per evitare il peccato, ad adempire i propri doveri, a santificarsi. Tutta l’azione della fede viva ha per effetto di spingerci alla nostra santificazione. Se dunque noi siamo tiepidi nel servizio di Dio, è una prova evidente che viviamo troppo poco di fede. (P. F. Bouchage, 1855-1943, in Pratica della Virtù, Lib. 1, cap. 13. Ed. J. Chambet – Parigi Lione 1894).

 

  • Di tale mezzo si serviva il servo di Dio Alfonso Falcone (1791-1816), il quale da studente, nel tempo libero dallo studio, faceva ogni giorno l’esame generale della sua coscienza e paragonava sempre un giorno all’altro per rendersi conto se progrediva nella virtù. Trovando in sé qualche ombra di difetto, proponeva subito di emandarlo, imponendosi severamene una penitenza volontaria . Egli morì in concetto di santità a Vietri di Potenza, sacerdote da appena un anno, durante la missione.

P. Alfonso Falcone, redentorista di Flumeri (AV), 1791-1816.