Fratello Gabriele (Vittorio) Fusco (1933-1987) – Italia.
Fratello Gabriele (Vittorio) Fusco (1933-1987)
Dati ufficiali
- Cognome = Fusco
- Nome = Vittorio (Gabriele)
- Nazionalità = Italia – (Provincia di Napoli)
- Nato = 05-Mar-1931
- Morto = 15-Dic-1987
- Professione = 29-Set-1951
Carissimi confratelli,
negli ultimi giorni dell’Avvento il Signore Gesù ha chiamato a sé il nostro fratello Gabriele (Vittorio) Fusco. Dal 1975 Egli viveva nella nostra Casa di Roma in Via Merulana.
Il giorno 13 dicembre 1987 fu ricoverato urgentemente in ospedale perché era stato colpito da emorragia cerebrale profonda.
Insieme ai suoi parenti, per due giorni sono stato vicino al caro Gabriele nel reparto di Neurochirurgia dell’Osp. Umberto I di Roma. I confratelli della comunità hanno fatto a gara per fargli compagnia. La sollecitudine del P. Rettore e del P. Ministro è degna di ogni lode. Per due giorni il Fratello Gabriele era cosciente di ogni cosa, perché ci dava soltanto segni senza poter parlare. È stato tentato tutto per recuperarlo alla vita. Ma il 15 dicembre alle ore 22 una seconda e più forte emorragia gli ha procurato la morte.
Il confratello ci lascia all’età di 54 anni. Era nato a Gallo (Roccamonfina) il 3.03.1933. Ha professato nella nostra Congregazione il 29 settembre 1951 a S. Angelo a Cupolo.
Ha vissuto la sua consacrazione religiosa, collaborando attivamente nelle nostre case di Formazione di S. Angelo a Cupolo e di Lettere, e nelle comunità di Napoli e di Marianella.
Negli ultimi 12 anni è stato a Roma ed ha svolto l’incarico di portinaio al collegio S. Alfonso.
Era molto contento di essere in Congregazione. Tutti conosciamo il suo carattere gioviale, la sua fedeltà alla vocazione e soprattutto l’amore e la dedizione agli studenti e agli aspiranti.
Lascia ai parenti un grande esempio di equilibrio e di comprensione e a noi una testimonianza di umiltà. Ho appreso dal parroco del suo paese che volle essere fratello laico perché non si riteneva degno del sacerdozio.
Non possiamo dimenticare inoltre la sua immediatezza negli incontri e la sua capacità di incoraggiare i confratelli a superare le difficoltà della vita nella calma, senza nervosismo, e con amore verso il Signore.
A Roma aveva creato intorno a sé un alone di simpatia generale non soltanto in comunità ma tra gli studenti che frequentano la nostra Accademia Alfonsiana.
La sua morte improvvisa ci sorprende perché non ha dato mai segni preoccupanti di malattia, ma ci stimola ad essere pronti.
Il suo corpo riposa ora al suo paese natio, ma il suo ricordo resti sempre vivo tra noi.
aff.mo in Gesù Redentore
P. Antonio Napoletano
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Necrologio tratto da Vita Nostra n.1/1988
Pagani – Archivio Provinciale Redentorista.
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