41 – Il servo di Dio P. Frederick von Held
di P. Claudio Benedetti, 1903 – traduzione di P. Antonio Panariello, 1998.
Le date ufficiali
dal Catalogus Sodalium.
- Nascita = 17-lug-1799
- Morte = 20-apr-1881
- Professione = 02-ago-1821
- Sacerdote = 21-ago-1823
Il profilo (le date sono state conformate a quelle ufficiali)
Il servo di Dio Federico von Held è assai benemerito dell’Istituto di S. Alfonso, poiché lo diffuse a largo raggio. Nacque a Brunn am Gebirge presso Enzersdorf il 17 luglio 1799. Mentre studiava filosofia nell’arciginnasio viennese, conobbe S. Clemente Maria Hofbauer e ne fu talmente attratto che da quel momento lo volle direttore della propria coscienza e voleva vederlo il più possibile.
A poco a poco conquistato dall’amicizia e dalla virtù di un uomo così eccezionale, volle entrare subito nell’Istituto da lui trapiantato fuori dell’Italia. Ma proprio allora S. Clemente moriva; tuttavia egli portò a termine il suo proposito. Infatti, nel 1820 chiese di essere ammesso a Vienna tra i primi novizi e l’ottenne; anzi, poiché era assai intelligente e pratico, fu di grande aiuto al P. Stark che in quel periodo stava progettando la fondazione della Casa di Maria am Gestade, progetto ostacolato da da molte difficoltà a causa della situazione politica. L’anno seguente, il 2 agosto, emise i voti e due anni dopo fu ordinato sacerdote.
Con l’entusiasmo giovanile, di cui era fornito, si diede da fare a che la vigna del Signore non divenisse selvatica e si unì ai Padri che per primi percorserola Stiriacon le sacre missioni. Le cronache della casa di Frohnleiten raccontano che per la salvezza delle anime non stette mai fermo. Sul pulpito era come un leone e la sua forte voce scuoteva gli ascoltatori; nel confessionale era un agnello mite, padre affettuoso, medico accorto, che ridava speranza ai peccatori e li curava con dolcezza.
Insegnò teologia nel collegio di Mautern; nel1822 aPagani intervenne al capitolo generale dell’Istituto per l’elezione del Rettore Maggiore: poi si diresse in Belgio per dirigere i lavori di costruzione della casa di Tournais e Liegi.
Nel 1839, allorché a S. Alfonso, fondatore della Congregazione furono riconosciuti gli onori riservati ai Santi, si recò a Roma. Quindi, poiché per decreto del Papa il nostro istituto era stato diviso in varie Provincie sotto un solo Superiore Generale, a lui fu assegnata la guida della Provincia Belgica. Quanto zelo e intelligenza abbia messo in questo incarico, lo si deduce dal fatto che nel 1845 si recò nell’America Settentrionale per visitare le nuove case della sua Provincia. In breve l’istituto liguorino si trapiantò così bene che dalle Case erette si costituì una nuova Provincia.
In epoca più recente fecero questo passaggio anche le case inglesi ed olandesi; ma ciò è anche un suo merito, perché egli aveva gettato le basi della nostra Congregazione in quelle regioni.
Nel 1855 nel Capitolo Generale tenuto a Roma diede il suo voto. Poco dopo si ritornò ad Aquisgrana dove, sebbene consumato dagli anni e dalle fatiche, non smise di promuovere la gloria di Dio. Cacciatone da leggi eversive, si trasferì in Inghilterra e di lì a poco si ritirò in Olanda tra i Padri tedeschi che dimoravano in una città della diocesi di Roermond chiamata Vaals . Qui all’età di 82 anni, morì serenamente il 20 aprile 1881.
Per tracciare un po’ le sue virtù: sempre e dovunque la sua vita fu integerrima, fu così casto che la sua sola presenza era un invito ad amare questa virtù; coltivò l’umiltà e la povertà; aggiungeva ai lavori apostolici, da lui sostenuti, penitenze fisiche; era così obbediente da fare tutto con il permesso dei superiori e cercava in tutto la loro volontà; era innamorato di Gesù e della sua tenerissima Madre; ardeva di zelo per le anime e tutte e finché visse, le sue fatiche erano sempre rivolte alla salvezza delle anime.
Uno dei suoi meriti più importanti, di cui si tramanda il ricordo ai posteri, fu la sollecitudine e lo zelo con cui difese il nostro Istituto e lo diffuse in lungo e in largo, anche nelle lontane regioni dell’America.