P. Ambrogio Freda (1909-2004) – Italia.
Nel pomeriggio del 21 aprile 2004 nella Basilica Sant’Alfonso di Pagani si sono svolti i funerali del P. Ambrogio Freda che era cessato di vivere all’alba del 20 aprile 2004.
La Concelebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Antonio Napoletano, ha visto il concorso di’ molti sacerdoti e confratelli giunti da diverse comunità. Hanno fatto giungere il loro particolare saluto S.E. Mons. Gioacchino Illiano, vescovo di Nocera — Sarno, e Mons. Francesco Tommasiello, vescovo di Teano — Calvi. La presenza di molte religiose, di laici e di varie associazioni laicali ha dato un chiaro tributo di riconoscenza al ministero svolto da P. Freda e allo stesso tempo alla nostra Provincia religiosa. L’Osservatore Romano del 21 aprile 2004 e del 23 aprile 2004 ha messo in luce alcuni tratti della vita e della spiritualità del P. Freda.
Il P. Ambrogio era nato il 7 dicembre 1909 a Monteforte Irpino (Av) da una famiglia che amava e conosceva i redentoristi per la vicinanza al Santuario di San Gerardo e perché uno zio del confratello era redentorista.
Il P. Freda emette la sua prima professione a Pagani il 9 dicembre 1925 e inizia la sua formazione filosofico — teologica a Cortona; dove resta fino ai -1930, anno in cui 1’8 dicembre emette la sua professione perpetua.
Dal 1930 al 1932 completa gli studi teologici nello studentato di Sant’Angelo a Cupolo e il 1 ° novembre 1932 viene ordinato sacerdote. Dopo il primo anno di insegnamento ai nostri studenti, i Superiori inviano il P. Ambrogio a Roma per perfezionare gli studi giuridici presso l’ “Apollinare” dove consegue il titolo accademico in utroque jure . Ritornato in Provincia riprende la sua attività di insegnamento ai nostri studenti fio al 1952, anno in cui diventa Superiore Provinciale della nostra Provincia fino al 1958.
Terminato questo servizio P. Freda diventa superiore e parroco della comunità di Ciorani (1958-1961). Successivamente viene destinato alla comunità di Avellino come Superiore e Parroco (1961-1967). Nel biennio 1967/69 riprende l’insegnamento del diritto canonico e della teologia pastorale nello Studentato del Colle S. Alfonso, ma nel triennio 1969-1971 è Superiore a Pagani e, dal 1971, è anche nominato primo parroco della nuova parrocchia S. Alfonso, incarico che manterrà fino al 1978 quando raggiunge la comunità di Pompei come penitenziere e poi come superiore fino all’anno 1984.
Dal 1984 risiedeva nella comunità di Teano svolgendo il ministero della penitenza e della riconciliazione soprattutto alle religiose e al Clero. Nonostante il peso degli anni, mai si è sottratto agli impegni di vita comunitaria senza voler usufruire di alcuna particolare attenzione, pur necessaria di fronte all’insorgere dell’età avanzata.
Il P. Freda è stato testimone di una fedeltà integerrima e austera, ma non ha mai tralasciato il suo tratto di gentilezza e di cortesia accogliendo sempre con un sorriso e un saluto deferente tutti i confratelli. La sua competenza giuridica e le sue qualità di mente e di cuore gli hanno fatto riscuotere la fiducia e la stima dei superiori e degli Ordinari Diocesani tanto da affidargli l’incarico di Giudice al Tribunale Regionale di Benevento e Giudice al Tribunale diocesano di Avellino.
Il P. Freda ha preso parte a molti Capitoli Provinciali e al Capitolo Generale. Certamente conserveremo di lui la forte testimonianza di preghiera e di coerenza. Mai tralasciava la preghiera del santo Rosario e della Liturgia delle Ore, verso la quale si è sentito legato fino agli ultimi istanti della sua vita.
P. Antonio De Luca
Superiore Provinciale
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Dalla Lettera Circolare
del 28 aprile 2004
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Altro profilo
Nel trigesimo della morte di
P. Ambrogio Freda
La figura ieratica del P. Ambrogio Freda, primo parroco di questa Parrocchia e primo Assistente di A.C. della nostra “S. Michele Arcangelo”, rimane, anche a distanza di anni, indelebilmente scolpita nella nostra memoria. Anche oggi ne avvertiamo la vicinanza, al punto che non sembra che il P. Ambrogio ci abbia lasciati, ma che ci sorrida, c’incoraggi e ci benedica dal Cielo, ove certamente ha preso la sua stabile dimora accanto al nostro S. Alfonso.
Sì, abbiamo sempre ammirato in P. Freda lo zelo infaticabile di un santo. Istituita la Parrocchia di S. Alfonso in Pagani nel febbraio del 1971, il vescovo e i PP. Superiori Redentoristi del tempo designarono come parroco il nostro P. Ambrogio, avendo egli maturato un’esperienza pastorale in Avellino.
Era già noto a Pagani, avendo occupato l’incarico di provinciale della Comunità redentorista napoletana che aveva allora sede presso la Basilica, ed eravamo rimasti colpiti dalla sua austerità di vita e di atteggiamento: lo vedevamo passare con gli occhi bassi, quasi immerso in una continua meditazione, mentre stringeva nella mano la Corona del Rosario. Attendeva alla confessione e alla predicazione, allo studio e al silenzio: ci richiamava la fedele immagine di un religioso contemplativo.
Ma sotto quell’apparente austerità si nascondeva un atteggiamento paolino che riusciva a coniugare preghiera, azione e studio in una felice sintesi che ben rappresentava l’ideale su cui si fonda la nostra gloriosa Associazione.
Egli s’infervorava nella predicazione, mostrando anche nel volto il santo zelo che lo animava; si entusiasmava nelle attività ed esigeva dai laici una collaborazione tenace in momenti difficili, quando, ad esempio, il divorzio e l’aborto minacciavano l’integrità della famiglia e la sacralità della vita. In tali occasioni, attraverso giornate di studio, incontri, conferenze e accesi dibattiti, riusciva a galvanizzare adulti e giovani della nostra Parrocchia, allorché si paventarono i pericoli che avrebbero insidiato non solo il mondo cattolico ma la nostra stessa società.
Si lanciò in una febbrile attività quasi imitando il Fondatore S. Alfonso, che aveva fatto voto di non perdere mai del tempo: il catechismo dei bambini, la formazione dei ragazzi e dei giovani (affidata ai Padri Assistenti, ma da lui costantemente seguita), la catechesi agli adulti, la San Vincenzo dei Paoli (fondata per attendere alle esigenze dei bisognosi della Parrocchia), l’assistenza alle Pie Associazioni dell’Apostolato della preghiera e della Madonna del Perpetuo Soccorso erano le sue normali attività.
E poi, i malati, gli anziani: mai fece mancare loro il suo personale conforto con la presenza e la parola. Bastava avvertirlo che c’era un ammalato terminale e P. Freda sembrava non trovar pace e quotidianamente si recava al suo capezzale.
Tanta energia insospettata in un settantenne trovava la sua ragione di essere in un ardore apostolico che si consumava per gli altri. Perciò, quando i paganesi seppero che era stato designato dai Superiori ad un’ altra Comunità, increduli, ne reclamarono la presenza e, commossi, gremirono questa Basilica per accomiatarsi da lui, sperando invano in un suo immediato ritorno.
Al tramonto della vita il P. Ambrogio Freda ritornò in questa Comunità, ma ebbe appena il tempo di affacciarsi per salutare le persone con le quali era rimasto in contatto nel corso degli anni: gli acciacchi dell’età avanzata gli consigliavano un riposo rigoroso. Il suo cuore stanco cessava di battere, ma la sua mente, assopita nella preghiera, continuava a contemplare la gloria del Risorto.
Sorge, pertanto, spontaneo dal nostro cuore un doveroso grazie al Signore di aver dato alla Comunità e alla nostra Chiesa un tale santo religioso.
La Presidenza Parrocchiale
di Azione Cattolica, Pagani