25 – Il servo di Dio P. Francesco Tendler
di P. Claudio Benedetti, 1903 – traduzione di P. Antonio Panariello, 1998.
Le date ufficiali
dal Catalogus Sodalium.
- Nascita = 21-mar-1820
- Morte = 05-mag-1902
- Professione = 27-dic-1841
- Sacerdote = 21-dic-1842
Il profilo (le date sono state conformate a quelle ufficiali)
Senza dubbio Francesco Serafino Tendler è uno di quegli eccellenti cristiani, che in questi ultimi tempi hanno diffuso la gloria del nome di Dio. Nato a Vienna il 21 marzo 1820 da genitori ferventi e probi, fin dai primi anni di vita manifestò segni indubbi della futura santità. Spesso, dopo aver riunito la madre e le sorelle davanti a un altarino costruito con le sue mani, gioiva nell’imitare le sacre funzioni e con i coetanei a svolgere processioni.
Crescendo, frequentò il ginnasio; tuttavia non si allontanò mai dalla strada della santità, su cui si era avviato, né per le subdole manovre dei compagni né per le attrattive del mondo. Spesso insieme ad amici, che a poco a poco aveva convinto con parole suasive, si recava in una chiesa, per lo più nella chiesa madre dedicata a S. Stefano: qui, piegate le ginocchia e spalancate le braccia, pregava fervorosamente, noncurante degli scherni e si attirava l’ammirazione di tutti.
Allora dimorava a Vienna il Ven. servo di Dio Giuseppe Amando Passerat Vicario di tutta la famiglia liguorina transalpina. Francesco, conquistato dalle virtù di un uomo così straordinario accarezzò l’idea di entrare subito nell’istituto di S. Alfonso. Per il momento non poté realizzare il progetto per l’opposizione dei genitori. Perciò entrò nel seminario dove si distinse per zelo e studio. Trascorso il biennio, la divina Provvidenza fece sì che il padre acconsentisse al suo desiderio ed egli, senza indugio, corse a Eggenburg. Qui, alla fine del 1840 indossò il sacro abito e, terminato il noviziato con la pratica di tutte le virtù, il 27 dicembre 1841 si consacrò per sempre con la professione a Dio e alla Congregazione.
Un anno dopo, il 21 dicembre, fu ordinato e per disposizione dei superiori si recò nella casa di Mautern a studiare teologia; quindi ritornò a Eggenburg. Qui fu, prima, socio del maestro dei novizi, poi egli stesso maestro. Nel1848, acausa dei cambiamenti politici, si rifugiò a Neoburg e vi restò 18 mesi, in una casa dei Fratelli fondati da S. Giovanni di Dio: quel periodo bastò a lasciare un vivo ricordo della sua persona, che dura ancora oggi.
Allora fu assegnato alla casa di Vilsbiburg, nella diocesi di Rotterdam e da apostolo ferventissimo per quattro anni predicò con zelo le sante missioni. Poi con la restituzione dei Conventi in Austria, fu richiamato a Vienna e vi rimase fino alla morte.
Ma non si pensi che se ne sia stato tranquillo: per circa 50 anni non fece altro che diffondere la parola di Dio, ascoltare le confessioni dei fedeli e fondare opere pie. In particolare c’è da ricordare che a Vienna nel 1857 egli fondò e diresse il famoso istituto della SS. Trinità, dove i ragazzi, soprattutto orfani, si ritrovano insieme in determinati giorni ed ore per ricevere una formazione umana e cristiana con inviti e pii esercizi. Non si può dire quante fatiche, quante noie, quante offese abbia subito dai denigratori per quest’opera. Ma tutto superò. Oggi l’istituto, nella sua ampiezza e bellezza, continua ad operare a vantaggio delle anime e di tutta la città.
Per tutto questo il sant’uomo, ormai famoso, ricevette dalle mani dell’imperatore la croce al merito, dal sindaco l’attestato civico e una medaglia detta del SS. Salvatore. Ma la vera ricompensa, alla quale aveva sempre sospirato, la ricevette il 5 maggio del 1902, giorno in cui, confortato dalla benedizione del papa, spirò dolcemente. Alle esequie, tra una folla strabocchevole, parteciparono i nobili e i padri della patria, che a ricordo imperituro del Servo di Dio, intitolarono una via nel nuovo quartiere di Vienna: “Via Tendler”.
[Lo storico redentorista P. Karl Dilkskron scriverà la sua biografia: Der “gute Pater Tendler”: Ein Lebensbild. – Wien : Verlag der PP. Redemptoristen, 1905.]