Fondatore e vescovo al tramonto
“vecchio e santo!”
Nel 1732 a Scala Alfonso aveva fondato l’istituto redentorista che negli anni crebbe e si diffuse non solo nel Regno di Napoli, ma anche nello Stato Pontificio. Nel 1762 Papa Clemente XIII lo volle assolutamente vescovo a S. Agata dei Goti e qui, accompagnato da diverse malattie, svolse un’intensa attività pastorale.
Nel settembre del 1774, ormai quasi ottantenne, presenta per la quinta volta la rinuncia e Pio VI, eletto papa da pochi mesi, gliela concede nel luglio del 1775.
Alfonso torna alla comunità di Pagani. Gli hanno allestito una camera vescovile, che rifiuta perché lussuosa, e si sistema in due piccole stanze, una delle quali fungeva da cappella. D’ora in poi, scriverà poco. Le sue più grandi occupazioni saranno la preghiera e il governo della Congregazione.
La Congregazione ora è più numerosa, ma continua ad essere priva dell’approvazione giuridica del re. Lo convincono che è il momento di farne richiesta per la sicurezza delle case del Regno perché è impensabile chiedere al governo l’approvazione della regola pontificia. La commissione nominata da Alfonso prepara insieme ai funzionari del Regno un regolamento valido per il regno che permetterà di vivere sia personalmente che comunitariamente come gruppo missionario. Viene così accolto il Regolamento regio che contrasta in diversi punti la Regola approvata da Benedetto XIV: ciò provoca una dolorosa divisione dell’Istituto e sarà la terribile sofferenza che caratterizza gli ultimi anni del Santo. Nonostante il dramma, i redentoristi napoletani continueranno a lavorare e ad osservare la regola pontificia. Anni dopo, quando inizierà il processo di canonizzazione, lo stesso papa chiderà che la vicenda del Regolamento non venga incorporata agli atti, perché, in nessun caso, oscurava la santità di Alfonso.
Gli ultimi anni sono di intenso dolore. La vita del fondatore si fa preghiera serena e fiduciosa tra il rispetto del popolo e l’affetto della comunità di Pagani. Mentre la vita di Alfonso si spegne, il giovane Clemente Hofbauer entra al noviziato; sarà lui a portare la Congregazione oltre le Alpi, da dove si estenderà in Europa e nel mondo.
Il 1° agosto del 1787, mentre le campane di Pagani suonano l’Angelus, Alfonso, circondato dai suoi, spicca il volo verso la casa del Padre.
Alfonso viene proclamato Beato nel 1816, Santo nel 1839, Dottore della Chiesa nel 1871, Patrono dei confessori e dei moralisti nel 1950.
P. Salvatore Brugnano
Guarda il video (ultimo della serie) che rievoca gli ultimi anni di S. Alfonso. [flashvideo file=video/SAlfonsoTramonto.flv /]