81. Fino alla morte.
Ti sei umiliato, Signore, diventando obbediente fino alla morte di croce.
Insegnaci, Signore,
avendo il medesimo amore,
ad essere un’anima sola;
a non far nulla per rivalità o vanità,
ma nell’umiltà
a considerare gli altri
più di noi stessi
non cercando il proprio interesse
ma ciascuno quello degli altri.
In altri termini,
donaci, Signore, la tua mentalità.
Perché tu,
pur sussistendo nella forma di Dio,
e l’essere uguale a Dio
non lo consideravi un furto,
svuotasti te stesso,
assumendo la forma di un servo
diventando simile agli uomini,
e trovandoti in uno schema di uomo
ti umiliasti
diventando obbediente fino alla morte
e morte di croce!
Per questo il Padre ti ha esaltato
e ti ha messo il nome
che è sopra ogni nome.
E questo perché davanti a te
ogni ginocchio dovrebbe piegarsi:
dei celesti, dei terrestri e
di quelli che son sottoterra;
e ogni lingua dovrebbe riconoscere
che Gesù Cristo è Signore,
tu sei Signore,
a gloria di Dio, tuo Padre.
(Lettera ai Filippesi, cap. 2,2-11)
Cristo, per amore nostro, preferì lasciare da parte le sue prerogative divine, scegliendo di vivere, una vita nascosta di servizio. Fu velando la sua gloria divina che svelò per sempre la natura dell’amore divino che si consuma per noi. Perciò dal Padre ha ricevuto un Nome davanti al quale ogni ginocchio dovrebbe piegarsi e riconoscere che Lui, Gesù Cristo, è il Signore.
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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