( ◊ in Francia) – P. Claude Ferréol (1865-1898) – (+ in Francia)
P. Claude Ferréol. Gannat, 1898.
Nato a Saint-Étienne (Loira) il 1° ottobre 1865, il P. Ferréol trascorse i primi anni della giovinezza nell’ufficio di Banca di Credito Lionese.
Entrato nella Congregazione, non predicò molte missioni, ma aveva a cuore la salvezza delle anime. Dotato di spirito di fede verso i superiori e confratelli, si faceva tutto a tutti, malgrado lo minassero parecchie gravi malattie.
Trasmetteva gioia nelle nostre feste di comunità per i suoi canti, poesie e ornamenti.
Un suo proposito era: Voglio essere un uomo energico, cioè di abnegazione, rinnegandomi costantemente, mortificandomi sempre, e non cercando che la santa volontà di Dio.
Questo buon padre era amato molto e stimato dappertutto, ma soprattutto a Gannat ove morì.
Estratto dalle sue poesie
chedimostra di quali sentimenti era animato il P. Claude Ferréol.
Sì, lascio questa terra senza rimpianti
per andarmi a riposare sul cuore del mio Dio!
Depositando i dolori di questa triste vita,
mi avvio alla felicità nella santa patria;
bacio il pugnale nella mano della Morte
un puro atto di amore coronerà la mia sorte!
Sì, sì, avrei voluto portare il tuo vangelo,
o mio Dio, lontano, ben lontano sulla sterile spiaggia;
avrei voluto spandere la tua gloria e il tuo nome,
avrei voluto cercare le tribù infedeli,
guadagnare per sempre le loro immortali anime
e popolare di cristiani la Città di Sion;
Era il nobile scopo della mia vocazione.
È ancora il sospiro della mia vita,
è sempre la sete inappagata del mio cuore!
Infine, avrei voluto, mio Dio, cadere martire,
fra atroci tormenti, soffrire… e poi morire!
Versare il mio sangue con il sangue che colà dal calvario,
Vittima con Gesù per riscattare la terra…
Mio Dio, tu mi comprendi, comprendi i miei desideri…
Saprai stimare il prezzo dei miei sospiri!
Se volevo la vita, oh! era per piacerti,
era per immolarmi nel tuo santo ministero,
Sacerdote redentorista e sempre Redentore,
olocausto di amore come Cristo redentore.
Ma poiché la mia carriera è già al termine,
giacché la tua voce mi chiama nel santuario
ove regnano, gloriosi, l’apostolo e il martire,
ah! Adoro il tuo comando, e muoio per piacerti,
felice di sottomettermi alla tua santa volontà.
O mio Maestro, mio Dio, non ho che un timore,
un timore di alterare questo bell’atto di amore!
Oh! sostieni la mia debolezza, e nell’ultimo giorno,
non mi abbandonare fino al momento supremo,
perché morendo, io dica ancora: Mio Dio, ti amo!
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«Modicum laboravi… inveni mihi multam requiem». Eccli 51,35.
Professione: 8 settembre 1887.
Ordinazione sacerdotale: 4 ottobre 189