P. Gioacchino Ferrara (1778-1875) – Italia.
Il giorno 16 gennaio 1875, la universale condoglianza accompagnava al sepolcro il venerando Liguorino P. Gioacchino Maria Ferrara. Era nato da pii genitori a Contessa Entellina (prov. Di Palermo), il giorno 8 aprile 1778.
Dopo una gioventù innocente, entrò nella Congregazione del SS. Redentore, allora di recente stabilita. Insignito del sacerdozio nella Casa Madre di Nocera dei Pagani, fu assegnato al collegio di Sciacca, ove passò buona parte della sua ben lunga vita, olezzante delle virtù più elette. Assunto ai più delicati uffici del Collegio, Maestro dei Novizi e poi Rettore della casa, ebbe larghissimo campo di formare alla pietà discepoli e dipendenti, con tale abbondanza di cure ed usura di tempo, che ben si meritò il titolo di vero padre e di grande consolatore e benefattore.
Sacerdote secondo il cuore di Dio, operaio instancabile della sua vigna, dedicò sé stesso per la salute delle anime; fece parte e fu quasi sempre Superiore delle Missioni annuali nella maggior parte della nostra isola.
Per lo spazio di oltre mezzo secolo il suo nome suonò carissimo, e in moltissime Città e Comuni, nelle Missioni, lasciò affettuose memorie, restaurando chiese neglette o pericolanti, e decorandole con sacre suppellettili, mercé l’obolo che raccoglieva dai benefattori.
Dopo l’era nefasta della rivoluzione, sbalzato dalla sua diletta Congregazione e carico di anni, si ridusse nella sua terra natale, ove risplendette per benevolenza alle chiese, per la santità di vita e per il suo fervore.
Avendo impiegato il suo Patrimonio in Opere e benefici ecclesiastici, nello scorcio della sua vita lunghissima avrebbe patito la miseria, se i suoi Confratelli ed un pio Gentiluomo, specchiandosi agli ammirabili esempi della di lui carità, e dopo avere invano invocato dal Governo un sussidio o pensione vitalizia, non lo avessero largamente fornito di tutto il necessario sino all’estremo respiro.
In età di 98 anni spirò l’anima nella pace dei santi, nel bacio del Signore: la sua morte fu come il sonno del viandante che, stanco del lungo e faticoso viaggio, si addormenta placidamente all’ombra di un salice: Ecce quomodo iusti tolluntur.
Sac. Atanasio Schirò
Contessa, 18 gennaio 1875.
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985